Crisi Glaston, i 167 licenziamenti
arrivano sul tavolo del governo

Presentata ieri una serie di interrogazioni sulla vicenda dei licenziamenti annunciati dalla multinazionale Glaston di Bregnano. i parlamentari locali hanno infatti sottoposto al ministero del Welfare, Maurizio Sacconi, e indepositato in commissione Lavoro della Camera e del Senato una richiesta di interessamento per risolvere la questione dei 167 licenziamenti.

La crisi della Glaston approda sul tavolo del governo. Una serie di interrogazioni dei parlamentari comaschi (Chiara Braga, Nicola Molteni, Erica Rivolta e Alessio Butti), ieri, sono state presentate sul tavolo del ministero del Lavoro e in commissione Lavoro della Camera e Senato, perché il governo prende in considerazione la crisi dell’azienda di Bregnano, impresa che fa capo a un gruppo multinazionale finlandese con 1.200 dipendenti, di cui 320 nella sede italiana di Bregnano, e che proprio a Como ha aperto la procedura di mobilità per 167 lavoratori. «Abbiamo agito con spirito unitario indipendentemente dalle appartenenze - ha spiegato la Braga -, perché di fronte a situazioni come questa occorre unire gli sforzi nell’interesse dei cittadini, dei lavoratori e delle imprese che in questo momento sono in grave difficoltà». Braga, che già nei giorni scorsi aveva annunciato un intervento compatto della compagine parlamentare comasca e che come prima firmataria, dà notizia anche dell’interrogazione presentata ieri al ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, ha sottolineato anche che «la situazione della Glaston in questo momento sta scaricando sulle spalle dei lavoratori i costi di una crisi di cui non sono minimamente responsabili i dipendenti». E in questa prospettiva la Braga sollecita un intervento dell’esecutivo «anche in termini di moral suasion, verso il gruppo Glaston, affinché sia ritirata la procedura di mobilità e si attivi tra le parti un confronto di merito sul piano industriale e sull’utilizzo di ammortizzatori sociali in alternativa alle misure annunciate, anche attraverso l’apertura di un tavolo specifico sulla crisi, che assicuri il mantenimento dell’unità produttiva e la salvaguardia dei livelli occupazionali dei 167 dipendenti, evitando di assestare un ulteriore colpo negativo al settore manifatturiero comasco».

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