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Mercoledì 25 Novembre 2009
Como cancella la Sylicon Valley
Il futuro è tutto nel "grafene"
Il prossimo traguardo dell’elettronica mondiale si chiama «grafene». Una nano particella destinata a cambiare produzione, potenzialità e utilizzo di strumenti di uso comune e quotidiano. Como sarà teatro privilegiato di questo cambiamento perché ospiterà il primo impianto pilota italiano per la produzione di grafene, nel polo tecnologico di Lomazzo, nell’ex Cotonificio Somaini.
Una nuova rivoluzione attende automobili, computer, cellulari. Il prossimo traguardo dell’elettronica mondiale si chiama «grafene». Una nano particella destinata a cambiare produzione, potenzialità e utilizzo di strumenti di uso comune e quotidiano. Como sarà teatro privilegiato di questo cambiamento perché ospiterà il primo impianto pilota italiano per la produzione di grafene, nel polo tecnologico di Lomazzo, nell’ex Cotonificio Somaini. Protagonista dell’avventura nel mondo dell’infinitesimale è un’azienda, la «Directa Plus», di Milano, che, dal 2005 sta concentrando risorse per trarre risultati concreti dalla parola «innovazione». Con un laboratorio negli Stati Uniti a Cleveland nell’Ohio e una partnership con l’istituto di ricerca tedesco Zsw, la società si avvale di un partner finanziario di rilievo TTVenture e della collaborazione di una trentina di persone sparse in tutto il mondo. L’obiettivo è chiaro: cambiare il ciclo di vita dei prodotti industriali, attraverso la produzione di nano particelle. Allo studio ci sono: marmitte catalitiche per le automobili, più piccole e leggere, pneumatici più resistenti, microchip a basso costo e dieci volte più veloci di quelli fatti in silicio. «Le nano particelle stanno raccogliendo un grande interesse per la loro applicazione ai mercati esistenti e a quelli futuri. Applicare lo studio delle nano particelle ai processi industriali significa produrre a basso costo e migliorare la qualità dei prodotti». Giulio Cesareo, numero uno della Directa Plus, ha scelto di scommettere sull’innovazione. È convinto che il futuro economico e industriale si giocherà sulla capacità di sviluppare al meglio la ricerca. Ingegnere milanese, comasco d’adozione, è stato manager in diverse aziende Usa. Ed è lì che ha fatto proprio il concetto di «tecnologia abilitante». Cioé tecnologia che migliora la qualità della vita, in cui ricerca e innovazione sono l’unica via per rilanciare il mercato. «Abbiamo per la prima volta la concreta possibilità di provare a sostituire, negli impianti petrolchimici, il platino, raro e costoso, con una nano lega di ferro, nichel e cobalto. Il grafene pensionerà il silicio, utilizzato oggi in ogni apparecchio elettronico. Tutta la mobilità elettrica, ma anche la produzione di energia solare, dell’elettronica portatile dovrà passare dalle nano particelle. Di conseguenza aria più pulita e migliore tutela dell’ambiente».
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