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Giovedì 10 Dicembre 2009
Troppi palazzi pubblici vuoti
Così lo Stato spreca un patrimonio
L’Agenzia del Demanio ha pubblicato l’aggiornamento 2009 degli stabili comaschi che lo Stato ha in affitto per svolgere le proprie funzioni e degli edifici di proprietà, con i relativi valori immobiliari. Troppi sono quelli tuttora inutilizzati
COMO - Lo Stato padrone di casa, lo Stato inquilino: le due facce del patrimonio dell’amministrazione centrale nella nostra città. L’Agenzia del Demanio ha pubblicato l’aggiornamento 2009 degli stabili comaschi che lo Stato ha in affitto per svolgere le proprie funzioni e degli edifici di proprietà, con i relativi valori immobiliari. Non sempre sono di facile individuazione, ma è certo che al numero 22 di via Giovio, in pieno nucleo storico, si stia sempre più rovinando l’ex carcere di San Donnino, quotato 1.683.600 euro: da trent’anni, è in attesa di destino, come è in attesa di nuove funzioni la maxi aula del Bassone, parte di un complesso che vale 31.360.500 euro. Già all’origine, si parlava di carceri d’oro; le quotazioni lo confermano. Inutilizzata anche la struttura di via Parini, retro dell’ex caserma della Guardia di Finanza che comprendeva i «magazzini del sale»: la parte sulle mura è stata venduta a privati, nell’ambito delle cartolarizzazioni di quasi cinque anni fa; le strutture su via Parini valgono 3.316.000 euro.
Di uso governativo, è definita la caserma di via De Cristoforis: tutto il quartiere di piazzale Monte Santo vale 34 milioni, 338mila 595,20 euro e più volte si è accesa la discussione su ipotesi di riconversione, ma ad ogni tornata è durata poco perché l’Esercito ha fatto sapere di averne ancora bisogno. Tra le ipotesi, anche quella di trasferire in un’ala della “De Cristoforis” l’Archivio di Stato, dipendente dal ministero dei Beni Culturali, sfrattato da anni dalla sede di via Briantea, depositi ormai stipati al punto da non poter più ricevere neppure un atto. Ma l’Archivio continua a pagare l’affitto ad un privato, pare tra i 10.000 e i 15.000 euro l’anno e l’ufficiale giudiziario per un decennio ha continuato a scrivere «esito negativo» sull’intimazione di sloggio. Dall’elenco dell’Agenzia del Demanio, emerge che il colore di Como è giallo. Giallo Guardia di Finanza: per la polizia economica, sentinella di confine, già sede di Legione nella nostra città, ci sono caserme ovunque. A Monte Olimpino, la caserma vale 19 milioni e 629 mila euro e in via Cappelletti, il valore immobiliare è di 2 milioni e 167.000 euro, palazzo Terragni è quotato 2.474.800 euro; il complesso di via Medici, 12.111.397; di Via Repubblica Romana, 1.766.808, trascurando i centesimi, regolarmente calcolati.
Lungo la “strada provinciale per la Svizzera”, non c’è numero civico, non c’è altra indicazione, sorge uno stabile ad uso governativo che ha un valore di 11.284.591,20 euro, stabilito per calcolare, come per tutti gli altri, i costi delle manutenzioni ordinarie e straordinarie. E lungo è l’elenco degli stabili in locazione passiva, prefettura, questura, polizia stradale, caserme dei carabinieri, vigili del fuoco, centri preposti a funzioni doganali e giudiziarie: ad ogni voce corrisponde un valore immobiliare. Ed ha un valore di rilievo la sede della commissione tributaria, in via Rusconi: 1.721.791 euro, perché è in uno dei palazzi più prestigiosi della città.
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