Oblò delle paratie riaperti,
Bruni inciampa sui disegni

Dopo sedici giorni dalla promessa a Milano (alla presenza del presidente della Regione Roberto Formigoni), ieri sono stati riaperti gli oblò trasparenti che consentono di vedere il cantiere delle paratie. La riapertura, oltre un mese dopo la chiusura, è avvenuta in due tranche: fino alla tarda mattinata era visibile soltanto il primo muro, quello in cemento. Successivamente sono state scoperte anche le finestrelle verso piazza Cavour, verso cioè il secondo muro, quello fatto di pannelli in finta pietra. «Ho chiesto - aveva detto venerdì sera il sindaco Stefano Bruni - che venissero riaperte le finestre e dal loro punto di vista dicono che sono chiuse per motivi di sicurezza, ma con un ordine di servizio del direttore lavori (il dirigente del Comune Antonio Viola, ndr) saranno aperte. E l’ordine di servizio è stato fatto. Un problema di lana caprina e la riapertura è un gesto simbolico dal valore zero. Apriamo infatti a chi vuol vedere un cantiere fermo».
Intanto, però, esplode una nuova questione. L’ennesimo scontro tra Comune e Provincia sulla vicenda muro. Il sindaco nei giorni scorsi ha contestato l’amministrazione provinciale che aveva diffuso le immagini della passeggiata senza alcun muro (simile a una pista di atterraggio vista l’assenza totale anche di arredo urbano inteso come lampioni e panchine) dicendo che «sono dei rendering destituiti di scientificità e non ci sono i dettagli» e che «chi ha diffuso le immagini ha sbagliato, non era opportuno». Una parte di quelle immagini è però stata presentata dallo stesso sindaco il 27 novembre a Milano, quando con Formigoni e il presidente della Provincia Leonardo Carioni aveva annunciato l’abbattimento del muro per il febbraio prossimo proprio come simulazione per far capire il nuovo progetto.

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