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Mercoledì 16 Dicembre 2009
I ladri rubano in casa
e beffano l'allarme
Cantù: hanno smontato il doppio vetro di una porta finestra, pur di evitare di far scattare la sirena. Molta l'amarezza della vittima residente a Vighizzolo: Non è tanto il valore degli oggetti che mi hanno rubato, ma per i tanti ricordi, per fortuna non mi sono trovata di fronte i malviventi»
CANTU' Le hanno smontato il doppio vetro di una porta finestra, pur di evitare di far scattare l’allarme ed entrare nella sua abitazione a rubare. Per Katia Sibio, residente in via Vivaldi a Vighizzolo, c’è molta amarezza. «Non è tanto il valore degli oggetti che mi hanno rubato, ma per i tanti ricordi».
Furto pomeridiano, quello avvenuto lunedì nella villetta di via Vivaldi, dove Katia Sibio vive assieme al figlio di 13 anni. E nessuno dei vicini si è accorto dell’accaduto. «Sono rientrata a casa dopo il lavoro - spiega la derubata, titolare di un negozio - e ho trovato i cassetti aperti e la casa sottosopra. Poi ho visto che i ladri erano riusciti a entrare da una porta-finestra, staccando il vetro antisfondamento, togliendo i profili. Poi sono entrati, senza aprire la porta, evitando così di far scattare l’allarme». Secondo quanto ha potuto ricostruire, il furto è avvenuto nel pomeriggio. «Per fortuna che non avevo portato a casa mio figlio, come faccio di consueto - racconta ancora Katia Sibio - In alcune occasioni lo vado a prendere e poi lo lascio a casa. Io non mi fermo nemmeno. Non voglio nemmeno immaginare quello che sarebbe potuto accadere se, entrato in casa, mio figlio si fosse trovato di fronte i ladri. Già ora è spaventato. È sicuramente brutto sapere che in casa tua sono entrati i ladri, ma sarebbe stato peggio di certo trovarseli di fronte».
Oltre all’amarezza, però, ci sono anche i danni da contare. «Hanno portato via la macchina fotografica e la videocamera - spiega - e poi alcuni gioielli che erano conservati un un piccolo beauty case, per un valore di 3 o 4 mila euro. E’ probabile, però, che siano stati disturbati da qualche rumore o da qualche segnale, perché hanno lasciato in casa, per esempio, due computer». «In ogni caso faccio un appello a queste persone, affinché almeno mi possano restituire quegli oggetti, per loro privi di valore, ma che per me rappresentano dei ricordi».
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