Il cedro andava abbattuto. Andava eliminato perché occludeva la visuale della facciata del Teatro Sociale e impediva di ammirare al meglio l’abside del Duomo. Su questo punto gli esperti, vale a dire gli architetti, concordano in pieno. Per tanto il progetto della nuova piazza Verdi, che sarà inaugurata sabato, non può che essere valutato come migliorativo rispetto al passato. La nuova piazza ha rimesso in relazione i diversi elementi architettonici rappresentativi di quattro momenti storici diversi: il duomo, il teatro, la Casa del Fascio e la Torre Pantera. Ma quello che si ammira oggi non è esente da critiche. Il presidente dell’ordine degli architetti di Como, Angelo Monti, lamenta il fatto che «questo intervento non concorre a mettere il relazione tutti gli elementi in gioco». In poche parole lamenta la presenza della strada asfaltata, che rompe l’armonia della piazza, e giudica l’angolo dei giardinetti «un semplice intervento tra manutenzione e parziale riqualificazione». Stesso pensiero espresso, in termini diversi, dall’architetto Luca Ambrosini, già responsabile dei lavori di restauro del teatro e degli attuali lavori alla Casa del Fascio: «Spero che questo progetto sia solo il punto di partenza per arrivare a pedonalizzare tutta la piazza».
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