Troppi sprechi a mensa
"Ci vuole la schiscetta"

Olgiate, proposta del consigliere di minoranza, Cesana: «I bambini buttano un sacco di cibo. Non c’è bisogno di un pasto completo, come se i ragazzi a casa non mangiassero. Bisognerebbe fare come nelle scuole di altri paesi europei, dove si porta la roba da casa, che sia un panino o altro». Contrario l'assessore Santelia

OLGIATE COMASCO Troppo spreco di cibo, si torni alla “schiscetta”. Lo propone il consigliere di minoranza Vittorio Cesana, per tagliare i costi del servizio mensa ed evitare sperpero di cibo. E per un servizio in discussione, un altro, il trasporto scolastico, viaggia verso rincari sicuri. «Non credo che la mensa scolastica sia educativa - ha spiegato Cesana -. I bambini buttano un sacco di cibo. Non c’è bisogno di un pasto completo, come se i ragazzi a casa non mangiassero. Bisognerebbe fare come nelle scuole di altri paesi europei, dove si porta il cibo da casa, che sia un panino o altro. Andrebbe affrontato questo problema, tenuto anche conto dei costi a carico del Comune non limitati al puro servizio mensa, ma anche all’assistenza e alle strutture». Contrario l’assessore Pietro Santelia: «È un momento educativo, oltre tutto è lo stesso modulo scolastico (tempo prolungato) che prevede la necessità della permanenza del bambino a scuola. Alle elementari quasi la totalità dei ragazzi ne usufruisce, mentre alle medie si è ridotto il numero di utenti perché sono quasi scomparse le attività pomeridiane, per via della riforma». «È anche un servizio sociale - aggiunge la collega di giunta Lina Alfieri». Una cinquantina di bambini la utilizza, pur non avendo rientri pomeridiani, perché i genitori finiscono di lavorare alle 13.30. Un panino non basta per sostenere una giornata di studio. Non c’è così tanto sperpero di cibo: ci sono bambini che mangiano tutto, altri inappetenti come lo sono a casa».

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