Centrale nucleare a Como?
Il territorio non è adatto

Il geologo Alessandro Michetti: i due requisiti richiesti per gli impianti sono la bassa sismicità, è la presenza di grandi quantità di acqua per il raffreddamento del reattore. In teoria i laghi prealpini e il Po vanno bene ma in pratica le nostre zone sono le prime ad essere escluse, perché gli spazi pianeggianti risultano molto limitati

COMO «C’è un aspetto molto interessante, forse sconosciuto, che vorrei sottolineare. Prima che l’opzione nucleare fosse bocciata in Italia, erano stati compiuti fior di studi sull’idoneità dei siti e sugli impatti». Lo aveva detto il geologo dell’Università dell’Insubria Alessandro Michetti, commentando a caldo la notizia che la società A2A, socia della comasca Acsm-Agam Spa, è interessata a concorrere con Enel per aggiudicarsi l’appalto del rilancio del nucleare nel nostro paese. Michetti torna sull’argomento per spiegare, carte alla mano, quali siano le zone più adatte a ospitare una centrale in Lombardia. E perché il Comasco non rientri tra queste. «Proprio l’esigenza di individuare aree idonee per il nucleare portò a mappare, negli anni Settanta, la sismicità delle diverse regioni italiane - racconta Michetti -. Al Nord la zona peggiore è il Friuli, mentre la parte occidentale è più tranquilla». Entrando nello specifico della Lombardia, i terremoti di maggiore intensità, come si può vedere nella cartina tratta dal sito dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, si sono verificati nel Bresciano, mentre le aree meno soggette a scosse sono quelle dei laghi e delle prealpi e la provincia di Mantova. L’altro requisito, oltre alla bassa sismicità, è la presenza di grandi quantità di acqua per il raffreddamento del reattore. «In teoria i laghi prealpini e il Po - osserva Michetti -, ma in pratica le nostre zone sono le prime ad essere escluse, perché gli spazi pianeggianti risultano molto limitati. Quindi, dal punto di vista logistico e della connessione con la rete elettrica, l’ideale per costruire una centrale nucleare è la Pianura Padana. Penso, quindi, che si ripartirà dai siti del Vercellese (Trino), del Piacentino (Caorso) e del Mantovano (Viadana e San Benedetto Po) già individuati negli anni Settanta-Ottanta». Allora le popolazioni si opposero e poi l’ebbero vinta grazie al referendum. Ma, secondo Michetti, la paura è ingiustificata: «Il nucleare ha basso impatto ambientale e non dimentichiamoci che già esistono delle centrali non lontano da noi». La più vicina a Muheleberg, alle porte di Berna, 200 chilometri da Como.

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