Da Barni sul set
del film "Sherlok Holmes"
Nella pellicola, il detective si confronta con gli avversari in una Londra che dall'epoca vittoriana ha fatto propria una nuova tecnica, miscela tra il combattimento occidentale e orientale. Il tipo di combattimento (Bartitsu) è preso da un libro di Tony Wolf e dal lavoro di un gruppo di persone tra cui Ran Arthur Braun che ha anche realizzatoun documentario sul Bartitsu vedi il trailer.
BARNI Bombetta ben calata in testa, camicia bianca con colletto rigido e bastone da passeggio. Con questo vestiario impeccabile Sherlock Holmes si confronta con gli avversari in una Londra che dall'epoca vittoriana ha fatto propria una nuova tecnica, miscela tra il combattimento occidentale e orientale. Si chiama Bartitsu ed è la fusione di arti marziali e di autodifesa, un metodo sviluppato in Inghilterra tra il 1898 e il 1902. Nel film ora nelle sale intitolato “Sherlock Holmes”, il noto investigatore combatte usando queste mosse; il tipo di combattimento è preso da un libro di Tony Wolf e dal lavoro di un gruppo di persone tra cui Ran Arthur Braun, coreografo d'armi israeliano residente a Barni. Braun ha anche realizzato come produttore e co-regista un documentario sul Bartitsu vedi il trailer. Il suo gruppo di lavoro ha partecipato a film come Gangs of New York, Casanova, Excalibur, Le Cronache di Narnia e il Signore degli Anelli. «Sono pochi i conoscitori oggi di quest'arte particolare, da veri lord, che contemplava anche l'utilizzo del bastone da passeggio - spiega Braun -. Sono una ventina le persone che riescono a fare delle mosse corrette che richiamano la tecnica descritta nei romanzi di Doyle, e importata in Inghilterra da Edward William Barton-Wright. Il Bartitsu prende il meglio del combattimento orientale e occidentale, incluso il boxing, l'uso del pugno come colpo medio, l'uso del piede come offesa e difesa e l'uso del bastone da passeggio come mezzo di autodifesa. Judo e jujitsu venivano utilizzati nel combattimento ravvicinato». Nel 1901 sir Arthur Conan Doyle, autore delle avventure dell'investigatore, immortalò nei suoi romanzi questa tecnica creata da un ingegnere inglese, Edward William Barton-Wright, che dopo tre anni in Giappone tornò in Inghilterra annunciando la formazione di una nuova arte di autodifesa che combinava i migliori elementi degli stili di combattimento occidentale e orientale nel nuovo Bartitsu, sintesi tra il nome del suo creatore e del «Ju jitsu». Il Bartitsu non poteva mancare nel film su Holmes: «Il coreografo Richard Ryan per conoscere la tecnica ha utilizzato due libri di Tony Wolf e la nostra esperienza; dallo stesso gruppo di persone è nato il documentario di cui si può trovare un'anticipazione in rete. La particolarità è che questa tecnica funzionava, e bene, già un centinaio di anni fa, mescolando diversi stili che provenivano da zone diverse del mondo e s'incontravano a Londra. Funzionava allora e funziona ancora oggi».
© RIPRODUZIONE RISERVATA