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Domenica 10 Gennaio 2010
Como e i rifiuti radioattivi
L'allarme: rischio discarica
La provincia comasca rischia di diventare una discarica di rifiuti radioattivi. L'allarme arriva dai Verdi di Como. Ieri in conferenza stampa a Palazzo Cernezzi Elisabetta Patelli ha esposto i rischi e le ricadute che avrebbero eventuali nuove centrali nucleari. Per salvare il territorio da queste eventuali ripercussioni, la leader dei Verdi di Como ha illustrato insieme alla consigliera comunale Roberta Marzorati (Lista per Como) una mozione urgente che la stessa Marzorati depositerà domani in Comune affinché venga discussa quanto prima
Secondo la Patelli e la Marzorati i rischi che correrebbe il territorio comasco a causa della ripresa delle attività per la produzione di energia nucleare sarebbero molteplici. Le numerose cave inattive disseminate lungo le coste del lago e non solo, ben si prestano per lo stoccaggio dei rifiuti tossici prodotti dalle centrali. «Poiché questi impianti - hanno spiegato Marzorati e Patelli - hanno bisogno di molta acqua soprattutto per il raffreddamento dei loro sistemi di produzione di energia, è probabile che si individui il lago di Como come bacino da utilizzare anche per centrali dislocate a notevole distanza (si è parlato di Pian di Spagna, ma anche di zone del Po, ndr)». In particolare la Marzorati ha insistito sui rischi derivanti dalle emissioni di continue radiazioni: «Esiste sempre una emissione di radiazioni da questi impianti. Ci sono indagini che dicono che ci potrebbero essere danni alla salute. Una ricerca condotta vicino a 16 centrali della Germania dal 1980 al 2003 ha evidenziato un incremento di tumori del 50% e della leucemia del 75% nei bambini piccoli che abitano in un raggio di 5 chilometri dalla centrale. Questo perché quelle emissioni creano danni soprattutto ai feti delle donne incinte. Altrimenti perché il Governo avrebbe proposto risarcimenti e indennità per Comuni che decideranno di ospitare un reattore nucleare».
La mozione urgente che verrà depositata domani impegnerà, se approvata, sindaco e giunta a confermare Como “territorio denuclearizzato” (così come già deliberato dal consiglio comunale nel 1986) e impedire lo sfruttamento del lago per scopi connessi al nucleare. Una lettera con contenuti che ricalcano quelli della mozione sarà consegnata anche al presdiente della Provincia, Leonardo Carioni. «La speranza - ha concluso la Patelli - è che anche Villa Saporiti discuta sul tema e prenda le distanze dal nucleare».
Dario Alemanno
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