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Martedì 12 Gennaio 2010
Tenta di rubare una macchina
Imprigionato nell’abitacolo
Tenta di rubare una Bmw, resta imprigionato nell’abitacolo e finisce dritto tra le braccia ai carabinieri. È successo domenica mattina in via Bellinzona, a Ponte Chiasso, davanti a un bar in cui si sono fatalmente incrociati i destini di un giovane algerino di 27 anni, Abdessemed Medi, e di un piccolo imprenditore di Parè che, in un pugno d’ore, dalla sera alla mattina, per due volte si è trovato a tu per tu con un ladro
È successo domenica mattina in via Bellinzona, a Ponte Chiasso, davanti a un bar in cui si sono fatalmente incrociati i destini di un giovane algerino di 27 anni, Abdessemed Medi, e di un piccolo imprenditore di Parè che, in un pugno d’ore, dalla sera alla mattina, per due volte si è trovato a tu per tu con un ladro. La seconda, con Abdessemed, gli è andata bene, la prima, la sera precedente un po’ meno.
Lui, l’algerino, è stato condannato ieri, con rito direttissimo, a tre mesi e venti giorni di detenzione: la scorsa settimana, era stato denunciato in Trentino per ricettazione di un’altra auto, ma rimasto a piede libero aveva proseguito il suo viaggio fino ad approdare, sabato, nel Comasco. Lo stesso sabato Abdessemed Medi avrebbe tentato di varcare il confine svizzero di Chiasso, con l’unico risultato di essere subito acchiappato e rispedito indietro dalle autorità federali. Domenica mattina, l’algerino si ritrova così in via Bellinzona, con il problema di ripendere il proprio cammino, verso chissà quale destinazione.
L’occhio gli cade su una Bmw X5 nera, fiammante, posteggiata all’esterno di un bar. Vi si avvicina, la trova aperta e salta a bordo, senza accorgersi che il legittimo proprietario - che l’ha peraltro da poco ritirata in concessionario - è lì a due passi, a bere un caffé dietro la vetrina di un bar. È un piccolo imprenditore di Parè che di ladri, a questo punto, ne ha già visti abbastanza. Si è fermato per quel caffé ma sta andando proprio a Como dai carabinieri per denunciare un furto subìto in casa la sera prima. Lui e la moglie erano assenti:i ladri gli hanno portato via preziosi e contanti per qualche migliaio di euro.
No, la macchina sarebbe davvero troppo: così, mentre con il cellulare avverte il 112, con l’altra mano preme il telecomando della chiusura centralizzata, imprigionando Abdessemed che per uscire le tenta tutte, senza successo. Gli aprono solo i carabinieri del Radiomobile, che si portano via tutti, sia lui, in manette, sia il proprietario della macchina che può finalmente sporgere denuncia per entrambi gli episodi, quello di Paré e quello di Ponte Chiasso.
Ieri mattina in Tribunale, processo con rito direttissimo: il furto dell’auto è "solo" tentato, e costa in tutto 3 mesi, cui il giudice aggiunge ulteriori 20 giorni per il reato di clandestinità.
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