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Giovedì 14 Gennaio 2010
Smog oltre i limiti
per due mesi all'anno
L’aria di Como sembra essere migliorata. «Ma la diminuzione dello smog registrata nel 2009 rispetto al 2008 - spiega Anna Monguzzi, esperta del settore qualità aria dell’Arpa di Como - è così modesta che nessuno può affermare se sia dovuta a una diminuzione reale delle emissioni inquinanti o alle condizioni meteo»
Un altro dato segna un leggero miglioramento. La Ue ha stabilito che per ogni città di uno Stato membro la media annuale della concentrazione di Pm10 non debba superare i 40 mcg. Per Como in entrambi gli anni la media è stata al di sotto: 37 mcg nel 2008 e 35 nel 2009.
Ancora, però, non si può dire che la lotta allo smog sia stata vinta. Anzi, mancano ancora i dati relativi al Pm 2,5, ovvero relativi alle concentrazioni di polveri sottili composte da particelle di diametro inferiore ai 2,5 millesimi di millimetro. «Sono queste – ha spiegato la dottoressa Monguzzi – le particelle potenzialmente più pericolose per la salute, poiché penetrano nell’organismo più in profondità e perché in genere in esse si ritrovano più facilmente sostanze cancerogene come i policarburi o i metalli pesanti, mentre nel Pm10 ci sono in genere particelle terrigene o comunque meno cancerogene». Nessuno, però, sta registrando le concentrazioni di Pm2,5 nell’aria di Como. «Questo perché – ha spiegato la Monguzzi – la normativa italiana non ha ancora recepito la direttiva europea che chiede la misurazione delle concentrazioni di queste particelle piccolissime». In Lombardia per il momento ci sono pochissime centralino, per esempio a Monza, a Milano e un paio nel Pavese. Ma anche in questi casi non si conosce l’effettiva pericolosità poiché non esistono dei tetti massimi di riferimento come quelli fissati per il Pm10. «Ad ogni modo – ha concluso l’esperta dell’Arpa di Como – non si può che prendere atto di un leggero miglioramento della qualità dell’aria di Como. Raffrontata con altre città non è certo tra quelle messe peggio».
Dario Alemanno
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