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Giovedì 21 Gennaio 2010
Mense, ora sono esclusi
i figli delle casalinghe
Se sei una casalinga tuo figlio non può mangiare alla mensa scolastica. Il settore Politiche educative ha diffuso una comunicazione a tutti i 4.056 bambini che usufruiscono del servizio di ristorazione
Il “giro di vite” porterà a una riduzione non indifferente del numero dei bambini che mangiano a scuola. Attualmente sono 1.527 per le scuole dell’infanzia e 2.529 per le elementari. Di quanto diminuiranno? Dal settore Politiche educative hanno spiegato che non è ancora possibile fare una stima. Di sicuro si parla di alcune centinaia. Significativo è il dato che riguarda la scuola di via Sinigaglia: su 130 bambini iscritti alla mensa, solo 37 si trattengono dopo pranzo per il doposcuola. Va da sé che con il taglio drastico dei bambini il Comune otterrebbe anche un risparmio economico. Ogni 15 bimbi che si trattengono a pranzo per il doposcuola, il Comune deve mettere a disposizione un assistente. In totale attualmente ne vengono impiegati 32 fissi, più un’altra decina assunti attraverso una cooperativa a seconda delle esigenze.
Molto critica la consigliera comunale di Lista per Como, Roberta Marzorati, che ha presentato ieri un’interpellanza all’assessore alle Politiche educative, Anna Veronelli. La Marzorati parla di «controlli da parte dell’amministrazione comunale di tipo intimidatorio e poliziesco, assolutamente irrispettosi della privacy». La consigliera ne fa una questione di utilità pratica e sociale, pertanto chiede «se si sia tenuto conto dei bambini figli di genitori con lavori saltuari, di quelli i cui genitori fanno i turni, di quelli che hanno genitori con lavoro non da dipendente, di quelli che in un momento come questo sono momentaneamente senza lavoro ma sperano di trovarlo, di quelli i cui genitori hanno problemi assolutamente privati e personali tali da dover lasciare i figli a mensa come un parente anziano da accudire o problemi personali di salute, problemi di cui mi sembra non debbano rendere conto al comune di Como». Tanti gli altri casi menzionati dalla Marzorati, come «i bambini che hanno uno dei genitori studente». «Le casse comunali - ha infine commentato - sono davvero messe così male? Il momento del pasto in compagnia è molto importante per lo sviluppo e l’educazione dei bambini».
Dario Alemanno
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