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Mercoledì 27 Gennaio 2010
Maxigara per l’appalto rifiuti
L’unica offerta è di Econord
Alle 9.30 in punto in sala capigruppo (al primo piano, accanto alla sala del consiglio comunale) è stata portata la busta, o meglio lo scatolone, con l’unica offerta presentata per l’appalto rifiuti da 82 milioni di euro per sette anni. E l’offerta è di Econord
Tre i dirigenti comunali presenti all’apertura della busta (Maria Antonietta Marciano, Antonio Ferro e Alessandro Russi) e al controllo preliminare. Hanno verificato la presenza della cauzione (pari al 2% cioè circa un milione e 655mila euro), la tassa da 100 euro e il capitolato di gara firmato. Poi hanno controllato i documenti dei mezzi disponibili (non si trovava quello del catamarano nel maxi plico, ma poi è stato recuperato).
Dal Comune è arrivata semplicemente una nota con cui si dice: «È stato effettuato il controllo di requisiti amministrativi dell’offerta stessa nel corso di una seduta pubblica. Nei prossimi giorni si svolgeranno altre sedute tecniche nelle quali verranno invece controllate le caratteristiche tecniche ed economiche dell’offerta».
Se nei giorni scorsi era già scoppiata la polemica politica, ieri dopo l’annuncio del nome della società che ha presentato l’unica offerta, i consiglieri si sono scatenati. Sotto accusa c’è il nodo della piattaforma ecologica, la cui gestione è, ovviamente, prevista nel bando di gara. Il bando, però, impone che sia sul territorio comunale (per essere facilmente raggiungibile dagli utenti), ma non sono previsti spazi dove poterne costruire una nuova oltre a quella della Guzza (di proprietà di Econord). Questo vorrebbe dire che se un soggetto diverso da Econord avesse presentato un’offerta, avrebbe dovuto concordare con l’azienda proprietaria della piattaforma un canone d’affitto. «Ora è ufficiale - ironizza, ma non troppo Donato Supino (Prc) - che non dovrò tingermi i capelli di rosso, visto che come avevo scommesso l’offerta è stata presentata da Econord. Farò subito un’interrogazione perché siamo in una situazione paradossale che non tutela né i cittadini né i lavoratori. L’assessore continua a stare zitto, ma qui c’è un problema di trasparenza. La questione lascia molti dubbi e perplessità: si era detto che altre aziende avevano chiesto una proroga per presentare offerte, ma poi non si sono più viste. Questa gara è stata confezionata per chi aveva la piattaforma ecologica e su questa questione voglio chiarezza e certezze. Non intendo arretrare e non escludo di rivolgermi alla procura della Repubblica».
Ha già depositato un’interrogazione sul nodo della piattaforma e sui requisiti del bando anche Alessandro Rapinese (Area 2010).
L’assessore all’Ecologia, Diego Peverelli, ieri non era presente all’apertura delle buste, come non ha mai voluto entrare nel merito del bando. «L’offerta era per una gara da diversi milioni di euro - ha dichiarato ieri - ma probabilmente talmente poco interessante che in molti hanno preferito non partecipare. Ci tengo, per l’ennesima volta, a precisare che il compito dell’assessore era quello di indicare gli obiettivi da raggiungere, mentre la forma e il bando di gara è di competenza dei dirigenti, non dell’assessore o della politica. Ho dato delle indicazioni sugli obiettivi che il servizio avrebbe dovuto raggiungere e sono soddisfatto perché sono stati inseriti. Il punto di vista tecnico e la stesura del bando non è di mia competenza».
Gi. Ro.
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