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Giovedì 28 Gennaio 2010
Bancomat e carte clonate
Tre denunce al giorno
Almeno la metà delle denunce a carico di ignoti che quotidianamente vengono inviate alla procura di Como, infatti, riguarda truffe informate e clonazioni di carte di credito e di bancomat. Un ritmo frenetico da tre denunce ogni giorno, almeno in questo inizio anno
La settimana tipo sul fronte clonazioni regala ventidue nuovi fascicoli alla procura cittadina. E le storie contenute nelle denunce, raccolte in tutta la provincia, sono le più varie.
Detto del correntista che si è ritrovato con un conto da 2.500 euro per spese fatte in Australia, senza esserci mai stato, i casi finiti sul tavolo di magistrati e investigatori sono vari ed eventuali.
C’è ad esempio chi ha scoperto che la sua carta di credito ha fatto shopping su internet per un totale - tutto in dollari - di un migliaio di euro. Oppure quello che ha scoperto che qualcuno gli ha sottratto dal conto 25 euro al giorno per quattro giorni per giocare ai casinò on line. Non solo estero e non solo internet: a un uomo che ha avuto la sventura di vedersi clonare il bancomat, i pirati hanno prelevato mille euro (quattro prelievi da 250 l’uno) da uno sportello in provincia di Torino. Stessa sorte per una donna, il cui bancomat è stato utilizzato molto più vicino: a Lomazzo.
Curioso il caso della donna titolare di una carta Postapay utilizzata per l’acquisto di due confezioni di viagra, che lei non aveva mai né chiesto né desiderato.
C’è poi quel risparmiatore che ha scoperto di aver regalato, suo malgrado, due biglietti del treno da 420 euro l’uno comprati on line chissà da chi. O quell’altro correntista la cui carta di credito ricaricabile è stata svuotata per scommesse sul sito di Lottomatica.
Attenzione alle truffe via web: un cliente di Postapay si è visto recapitare una mail (ovviamente fasulla) che lo convinceva a collegarsi sul sito delle Poste (attraverso un link fasullo) dove avrebbe dovuto inserire i suoi codici segreti, ovviamente rubati da chi poi lo ha alleggerito di alcune centinaia di euro. Le truffe informatiche, insomma, non accennano a fermarsi a dispetto di chip, contromisure, sms di allerta. E ai comaschi non resta che denunciare il reato virtuale. Commesso da malviventi destinati - nella maggior parte dei casi - a restare virtuali pure loro.
P. Mor.
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