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Venerdì 29 Gennaio 2010
Paratie, Como va dal "Mose"
ai panconi di Carate Brianza
Il nuovo progetto delle paratie, che non saranno altro che una serie di lastre di acciaio messe manualmente una sopra l’altra, sarà molto simile al sistema di protezione previsto a Carate Brianza per evitare le esondazioni del Lambro. Ovviamente questo si riferisce solo alle paratie, altro sarà la passeggiata e gli arredi
Le paratie di Carate sono costate 790mila euro (il costo iniziale era previsto in 530mila euro) per una lunghezza complessiva di circa 300 metri (a Como la passeggiata tra Sant’Agostino e i giardini è di 573 metri) e il sistema prevede panconi in acciaio lunghi tra i 2 e i 3 metri e larghi 30 centimetri ciascuno che vengono conservati dalla Protezione Civile e installati manualmente in caso di rischio esondazione del fiume. Ogni pancone (lì ce ne sono 130) viene posizionato in circa 90 secondi. Anche a Carate c’erano state polemiche e l’ultima uscita, provocatoria, risale proprio all’ottobre scorso con l’ambientalista Enrico Mason: «Regaliamole a Como per il lungolago queste paratie». Non saranno regalate, ma il modello sarà lo stesso ed è emerso proprio ieri mattina a Palazzo Cernezzi. Era infatti in programma la seconda delle tre conferenze di servizio (l’ultima, quella definitiva, è fissata per lunedì 8 febbraio) che riunisce i tecnici di Comune, Regione, Provincia, progettisti chiamati a dare il via libera al progetto sostitutivo del muro. «La conferenza - hanno fatto sapere al termine - ha preso atto degli approfondimenti del progetto che è stato affinato con ulteriori particolari costruttivi inerenti le opere strutturali anti-esondazione, opere che saranno costituite dal parapetto con panconi posizionati a mano per consentire la massima tutela della visibilità del lago. Il parapetto sarà quello attuale in ghisa, restaurato. I montanti del parapetto conterranno le guide per l’inserimento dei panconi; le stesse guide quando non utilizzate non saranno visibili perchè coperte. I panconi, pannelli in metallo, saranno sovrapponibili e pertanto l’altezza della difesa potrà essere modulata in funzione della reale altezza del livello di piena del lago». Nel pomeriggio è stato discusso il concorso di idee (per gli arredi) con l’ordine degli architetti, l’Ance, gli ingegneri, gli agronomi e i geologi.
Gisella Roncoroni
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