I pendolari: più sicurezza
sulla linea Chiasso-Milano

Cantù, gli episodi che negli ultimi due giorni hanno visto protagonista la tratta delle Ferrovie dello Stato: un guasto che ha lasciato a piedi gli utenti prima e un deragliamento poi, hanno fanno alzare il livello di guardia dei viaggiatori, che ora si dicono seriamente preoccupati. Tanto da aver preso carta e penna per scrivere ai sindaci dei Comuni interessati dal percorso, chiedendo loro di ottenere verifiche e chiarimenti

CANTU’ Gli episodi che negli ultimi due giorni hanno visto protagonista la Chiasso-Milano delle Ferrovie dello Stato, un guasto che ha lasciato a piedi gli utenti prima e un deragliamento poi, hanno fanno alzare il livello di guardia dei viaggiatori, che ora si dicono seriamente preoccupati anche per la propria stessa sicurezza. Tanto da aver preso carta e penna per scrivere ai sindaci dei Comuni attraversati da questa linea, chiedendo loro di ottenere verifiche e chiarimenti. Doppietta decisamente indigesta quella andata in scena in 48 ore tra Cantù-Cermenate e Carimate. Prima, martedì, proprio a Cantù Asnago, il treno 10841 per Milano è arrivato in ritardo, per poi fermarsi del tutto a Camnago a causa di un guasto meccanico. Il che, per i viaggiatori lasciati a terra, ha significato attendere il convoglio successivo e accumulare oltre mezz’ora d’attesa al freddo sulle banchine. Mercoledì, invece, è toccato a un vagone merci vuoto, che attorno alle 19 è uscito dai binari ferendo leggermente un manovratore. Conseguenza inevitabile, ancora una volta ritardi per chi stava rientrando a casa a fine giornata.  Per questo i pendolari della linea Cantù-Milano hanno scritto ai primi cittadini dei paesi attraversati dalla Milano Chiasso - Como, Cucciago, Cantù, Cermenate, Carimate, Lentate sul Seveso, Seregno, Desio, Lissone, Monza e Sesto San Giovanni – per non farli passare sotto silenzio. Sottolineando, nella missiva, che il guasto di tre giorni fa e il deragliamento spostano «l’attenzione alla sicurezza dei treni e non più solo ai disagi dei ritardi, dei treni stracolmi, freddi, con porte non funzionanti e spesso poco puliti». Non solo, segnalano un altro episodio, ritenuto persino più grave e già accaduto in passato: «Sul treno della sera n°10872 del 27 gennaio si è ripetuto un fatto molto grave: l’apertura delle porte con treno in movimento tra la stazione di Greco e Sesto S.Giovanni. L’aggravante del caso è che, essendo stato soppresso il treno precedente per motivi legati allo sciopero in corso, riguardo al quale non entriamo nel merito, il treno era già pieno di pendolari».

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