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Lunedì 01 Febbraio 2010
La giustizia al tempo della crisi
Furti e rapine ancora in crescita
Atterriti dal crimine, rallentati dalla crisi economica, poco o nulla rispettosi dell’ambiente. È l’immagine che dei comaschi filtra dalle pagine della relazione preparata dal presidente del tribunale lariano Nicola Laudisio per l’inaugurazione del nuovo anno giudiziario
COMO Atterriti dal crimine, rallentati dalla crisi economica, poco o nulla rispettosi dell’ambiente. È l’immagine che dei comaschi filtra dalle pagine della relazione preparata dal presidente del tribunale lariano Nicola Laudisio per l’inaugurazione del nuovo anno giudiziario, efficace sintesi dei malanni che affliggono il nostro sistema giudiziario ma, anche, efficace report sullo stato di salute della società comasca e brianzola, alle prese con incrementi impressionanti dei crimini definiti «di maggior gravità ed allarme sociale».
Dal 2008 al 2009 furti e rapine - ai danni di banche, di uffici postali, esercizi commerciali e privati cittadini - hanno fatto registrare una forte incidenza sui procedimenti discussi in tribunale sia nella fase dibattimentale sia attraverso i cosiddetti riti alternativi. L’ufficio dei giudici preliminari ha registrato un incremento dei processi per rapina pari al 44.8% (da 58 a 84), di quelli per estorsione del 87% (da 31 a 58), di quelli per omicidio volontario addirittura del 90% (da 10 a 19). Ma l’incremento dei reati contro il patrimonio trova conferme anche nella più sintetica relazione del procuratore della Repubblica Alessandro Lodolini, secondo il quale, nel corso del 2009, i pubblici ministeri hanno lavorato su 254 denunce per rapina e su 68 casi di estorsione, che nel periodo precedente furono soltanto 47.
Gratuito patrocinio - È impossibile dire quanto la crisi economica abbia inciso sull’incremento dei reati cosiddetti predatori, ma è un fatto che l’anno 2009 confermi un trend al rialzo delle richieste di accesso al cosiddetto gratuito patrocinio, cioè all’assistenza legale che lo Stato paga a chi dimostra di non avere risorse sufficienti per poterlo fare. In provincia di Como, le domande sono passate da 122 a 146, con un incremento del 19.67%:è una voce che pesa sui bilanci, ulteriormente appesantiti dalle domande di liquidazione presentate dai difensori nominati d’ufficio per i tanti imputati irreperibili o insolventi. L’entità delle somme liquidate nella fase delle indagini preliminari è aumentata: si è passati da 30.324 a 33.484 euro. Scrive Laudisio: «È stata rilevata, nei processi con ammissione dell’imputato al patrocinio a spese dello Stato (e, in minor misura, per le difese d’ufficio), una netta minor propensione all’utilizzo dei riti alternativi (ad esempio, le richieste di patteggiamento sono rarissime) ed una generalizzata tendenza a percorrere i vari gradi di giudizio». A livello di dibattimento - cioè di processo celebrato in aula - si è liquidato un importo 67.836 euro, mentre un incremento consistente si è registrato anche nelle istanze presentate dall’Ordine degli avvocati in materia civile, per una spesa complessiva di 389.626 euro.
Droga e violenze
Dal «bouquet» dei reati più contestati spicca, inalterato ma consistente, il numero dei procedimenti che riguardano la tutela dell’ambiente e del territorio, cioè di violazioni in materia edilizia e urbanistica, mentre di «costante aumento» si parla anche per i reati sessuali («soprattutto - scrive il presidente - nei confronti di minorenni, spesso ma non solo, in ambiente familiare o parentale») e per i procedimenti per guida in stato di ebbrezza e per uso di sostanze stupefacenti. Ci si consola constatando che il crimine organizzato gira al largo, almeno in apparenza: «Anche se droga, contrabbando e reati commessi da pubblici amministratori, quali mezzi d’azione della criminalità organizzata, sono presenti nel circondario, non può però affermarsi che il medesimo sia inquinato da vere e proprie associazioni di stampo mafioso. Gli elementi che vi operano sono in posizione gregaria rispetto a cosche operanti fuori dal territorio».
In un tribunale discretamente in salute, spiccano operatività e produttività dell’ufficio gip e gup, quello dei giudici preposti al coordinamento della fase preliminare delle indagini e all’applicazione dei cosiddetti giudizi alternativi. In servizio ci sono quattro magistrati (Laudisio auspica l’incremento di una unità della pianta organizza)che impiegano da 11 a 13 giorni per le archiviazioni dei fascicoli, da 189 a 206 giorni per i rinvii a giudizio, da 383 a 363 giorni per definire un procedimento con riti alterativi:«Il dato complessivo medio generale relativo ai tempi di definizione resta, dunque, sostanzialmente invariato - scrive il presidente -: da 194,33 a 194 giorni. Qualche dato, sempre inerente l’ufficio dei giudici preliminari: al 30 giugno del 2008 pendevano 3953 procedimenti contro "noti"; da allora al 30 giugno successivo (2009) ne sono sopravvenuti altri 7598, con un incremento del 92% circa; alla fine dello scorso giugno, i pendenti erano saliti a quota 4875, cioè il 23.3% in più; lo sforzo degli uffici ha fatto registrare, nel periodo, un aumento dei procedimenti definiti, in tutto 6605 contro i 5461 dell’anno prima, cioè il 21%. Da considerare anche i dati che riguardano i cosiddetti riti alternativi, meccanismi di giudizio che garantiscono sconti sugli importi di pena previsti dal codice. Gli indicatori mostrano «un globale miglioramento» rispetto all’anno precedente: tra il 2007 e il 2008 furono definiti con sentenza di giudizio abbreviato 78 processi, ne furono patteggiati 289, mentre quelli definiti con decreto penale di condanna furono 1505, per un totale di 1972 processi definiti con riti alternativi. Tra il 2008 e il 2009 i giudizi abbreviati sono scesi a 69 (- 11.53%), i patteggiamenti sono saliti a quota a 534 (+37.27%), i procedimenti definiti con decreto penale sono saliti a 2252 (+49.63%).
Alcol e auto all’asta - Infine spicca il «considerevole incremento dei procedimenti per guida in stato di ebbrezza», che pesa soprattutto sul lavoro dell’ufficio gip, sia pure con risvolti positivi per le casse dello Stato. Tra il giugno 2008 e il giugno 2009 si è registrata una impennata dei decreti di vendita immediata dei veicolo confiscati ad automobilisti sorpresi al volante in stato di ubriachezza: le aste hanno fruttato la bellezza di 496mila euro.
Stefano Ferrari
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