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Martedì 02 Febbraio 2010
Così il vento spazza
pre le targhe alterne
Mentre a Milano la Lega Nord inserisce nella ricetta contro lo smog la proposta di targhe alterne per tutto il mese di febbraio, a Como è proprio un assessore del Carroccio a dire no alla proposta di limiti alla viabilità per domenica prossima
Una decisione, quella della giunta, presa anche dopo aver dato uno sguardo agli ultimi dati sulla concentrazione di polveri sottili nell’atmosfera, precipitata a 14 microgrammi per metro cubo (la soglia di attenzione è posizionata a quota 50 microgrammi) grazie al vento del fine settimana che ha finalmente dato una ripulita all’aria di Como.
Il sindaco Stefano Bruni, come aveva già fatto in occasione del mancato stop alle auto in città nonostante la decisione della Regione di procedere al blocco totale, domenica scorsa, a Milano, Bergamo e Brescia, ribadisce: «Si tratta di iniziative che hanno senso ed efficacia solo se applicate su una vasta area. Se i provvedimenti di blocco vengono presi solo dal Comune di Como, penalizzeremmo solo i cittadini comaschi perché dovremmo far comunque circolare le auto sulle vie principali d’accesso della città senza aver alcun beneficio dal punto di vista ambientale. I dati ci dicono che il principale fattore responsabile dell’inquinamento è il riscaldamento ed è questo il campo su cui possiamo e dobbiamo intervenire».
Da qui la decisione, nel corso della giunta di ieri, di procedere a controlli delle temperature negli edifici pubblici e privati della città, a controlli degli scarichi dei mezzi pubblici, dei mezzi pesanti e delle auto.
Sul fronte del riscaldamento Palazzo Cernezzi ricorda che le leggi impongono una temperatura massima di 22 gradi nelle case e di 20 gradi nei luoghi di lavoro. In caso di superamento scatterebbero le sanzioni.
La polizia locale è inoltre chiamata a intensificare i controlli per far rispettare il divieto di circolazione feriale a tutte le auto e moto euro 0, euro 1 e i diesel euro 2, che non possono circolare dalle 7.30 alle 19.30.
Fissati per domani, intanto, i lavori per installare sul tetto del Comune di Como un nebulizzatore che, almeno così sperano gli amministratori, dovrebbe consentire di abbattere le concentrazioni di polveri sospese nell’aria. Il tutto attraverso un sistema che ionizza l’acqua e che dovrebbe consentire di catturare le particelle di Pm10 e fermarle a terra.
«Si tratta di un esperimento - è il commento dell’assessore all’Ambiente, Diego Peverelli - che ci è stato sottoposto da una ditta privata. La copertura del raggio di azione è di circa un chilometro, il che significa che tutta la convalle da San Martino allo stadio risulterebbe coperta».
L’accordo con la ditta privata prevede una sperimentazione, gratuita, di tre mesi, la cui efficacia sarà misurata attraverso le rilevazioni delle centraline dell’Arpa.
Dunque, mentre Milano pensa di replicare il blocco anche domenica, Palazzo Cernezzi conferma la sua avversione a imporre ai comaschi la rinuncia all’auto, nonostante i 16 giorni consecutivi di superamento del livello di attenzione. E nonostante la minaccia lanciata da Verdi e Codacons: «Se non saranno presi provvedimenti siamo pronti a denunciare il sindaco».
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