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Giovedì 04 Febbraio 2010
Il muro «irregolare» al Tar
Comune contro la Provincia
Il muro costruito sul lungolago porterà il Comune e la Provincia faccia a faccia davanti al tribunale amministrativo regionale. Palazzo Cernezzi ha infatti deciso di portare al Tar l'amministrazione provinciale che, dopo una serie di rilievi effettuati sul cantiere, aveva riscontrato quattro difformità tra quanto realizzato e il progetto originario
Nel documento datato 11 novembre, vengono analizzate le quattro difformità individuate da Villa Saporiti, ma contestate da Palazzo Cernezzi a cui la Provincia sostanzialmente non crede. La prima riguardava il muro realizzato "a gradoni" e con altezze superiori fino a un massimo di circa 20 centimetri, secondo il Comune da intendersi come temporanee (in sostanza il muro è stato costruito più alto, ma sarebbe stato tagliato). Cosenza parla di «motivazione oggettivamente e tecnicamente priva di fondamento in relazione alla fattispecie del manufatto da realizzare per la sua semplicità progettuale» e aggiunge che «in altre parole si sostiene di aver realizzato un muro con costi superiori in termini di mano d'opera e di materiali, ferro e calcestruzzo, per poi demolirne una parte per conseguire la conformità progettuale autorizzata». Bolla come «priva di fondamento» anche la giustificazione addotta dal Comune sulla forma delle fioriere (realizzate ellittiche anziché rettangolari) e parla di «necessità di nuove opere in calcestruzzo aggiuntive e quindi maggiori costi per rendere le fioriere rettangolari». Lo stesso vale per i basamenti «non autorizzati». Ora sarà il Tar a dire se la sanzione è legittima, o se vada annullata.
Gi. Ro.
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