Delitto, svelato il giallo
degli assegni in armeria

Giacomo Brambilla li aveva prelevati dalla banca poco prima di morire per mano di Alberto Arrighi. Forse temeva la causa con la Shell

Sarebbe stata definitivamente chiarita la provenienza degli assegni circolari trovati nell'armeria di Alberto Arrighi dopo l'omicidio di Giacomo Brambilla, 42 anni, il piccolo imprenditore ucciso a colpi di pistola e decapitato in via Garibaldi esattamente due settimane fa.
Gli assegni, per un importo complessivo di 400mila euro (sei da 50mila e uno da 100mila), risultano emessi da una banca della provincia di Monza in cui Giacomo riversava gli introiti di una parte almeno delle nove stazioni di servizio di cui era titolare, tra Como, il Varesotto e, appunto, la Brianza monzese. Il cospicuo prelievo, effettuato pochi giorni prima del delitto, si colloca probabilmente nel contesto della causa intentata da Shell per ottenere la nullità del contratto con la snc Brambilla.

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