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Martedì 16 Febbraio 2010
Bestemmia sul Duomo
con le bombolette spray
Il carnevale è diventato il pretesto, per alcuni vandali, per usare le bombolette spray per imbrattare la cattedrale. Neanche i writer erano mai arrivati a tanto
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Sul Duomo è “effetto Carnevale”: neanche i writer di fine ventesimo secolo avevano osato toccare il simbolo della cristianità, dell'arte, della cultura, della civiltà comensi. Sul marmo che ha attraversato i secoli, c'è il disegno di un cuore trafitto e ci sono scarabocchi, sono rimasti attaccati pezzi colorati di schiuma plastificata e vischiosa, resistono lettere indecifrabili anche sulla facciata principale, che dà su un sagrato coperto di coriandoli e stelle filanti.
Pure le vetrine dei negozi sono state imbrattate dallo spray: viene via il colore, rimane sotto la vernice deturpante.
Ma certamente hanno colpa grave gli ignoti che hanno scritto sul Duomo e non si sono accontentati di imbrattare il Broletto. Ma se ogni posto è buono per far Carnevale, ogni facciata è buona per violarla: sarà questo il ragionamento, ammesso che ci sia un ragionamento e non un istinto belluino.
Il sacrestano versa acqua sulle scritte e vien giù sporca come l'inchiostro, torbida come lo smog che si stratifica sui monumenti, come il colore della bestemmia. Mancar di rispetto al Duomo è come mancar di rispetto alle cose in cui tutti si riconoscono: diventa una ferita collettiva.
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