Ma Qualcuno da lassù
ha voluto bene a Coletti

Apprensione e preghiere, in tutta la diocesi, per Dino Bernasconi, l'autista del vescovo, monsignor Diego Coletti, colpito da malore l'altra sera, alla guida dell'automobile che rientrava a Como dopo un convegno a Verona. Il signor Dino, 62 anni, marito di Santina, portinaia del palazzo vescovile, è ricoverato negli Ospedali Riuniti di Bergamo

a.cavalcanti

COMO Apprensione e preghiere, in tutta la diocesi, per Dino Bernasconi, l'autista del vescovo, monsignor Diego Coletti, colpito da malore l'altra sera, alla guida dell'automobile che rientrava a Como dopo un convegno a Verona. Il signor Dino, 62 anni, marito di Santina, portinaia del palazzo vescovile, è ricoverato negli Ospedali Riuniti di Bergamo, sottoposto ad un delicato intervento chirurgico in seguito alla crisi vascolare che l'ha colto sulla A4, nei pressi di Bergamo, e nella tarda serata di ieri i medici non avevano ancora sciolto la prognosi. Si erano riservati 48 ore, com'è consueto in questi casi. E al vescovo sono sopraggiunti messaggi da tutta la diocesi, dalle autorità e dalla società civile e un pensiero è nascosto: sull'automobile, lungo l'autostrada più trafficata d'Italia, nella tarda serata di lunedì, viaggiava il Soprannaturale, insieme al signor Dino e al vescovo di Como. Qualcosa è successo, Qualcuno è intervenuto per evitare il peggio: nessun'altra auto è stata coinvolta, il vescovo ha avuto una straordinaria prontezza di riflessi e ha fatto in modo che l'automobile rallentasse, frenasse, finisse contro il guard rail di sinistra e si fermasse. A fianco del conducente, Coletti stava leggendo il Breviario: s'è reso conto che l'auto procedeva a zig-zag, sbandava e che il signor Dino stava male. Si è accasciato sul volante ed è stato il Vescovo a far sì che l'auto si fermasse, senza coinvolgere nessun altro. Devono essere stati momenti di forte batticuore e di grande sangue freddo, ma Coletti è sceso dall'auto, ha chiamato il 118, ha assistito il signor Dino fino a quando l'hanno portato in sala operatoria, ha chiamato Como per riferire l'accaduto e per farsi riaccompagnare a casa. Ma sia martedì sia ieri, ha atteso agli ordinari impegni, con i suoi collaboratori, con i preti giovani, con i dirigenti delle scuole cattoliche, per esempio e l'altra mattina si era recato alle librerie Paoline. E' apparso scosso, dal punto di vista umano, ma ha saputo dare comunque una lezione di coraggio, di fede, di altruismo. I suoi collaboratori gli avrebbero raccomandato di riposare, ma forse è un verbo di cui non conosce l'applicazione pratica, come dimostrano questi suoi tre anni a Como, pendolare con Roma, perché è anche presidente della Commissione Scuola della Cei e componente della Congregazione per l'educazione cattolica.
E aspetta notizie dall'ospedale di Bergamo, con tutta la diocesi. In apprensione anche i padri del Collegio Gallio, ai quali il signor Dino aveva dato una mano in portineria negli anni scorsi. Il signor Dino è davvero un signore: gli vogliono bene tutti.
Maria Castelli

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Giovedì 25 Febbraio 2010

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