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Venerdì 26 Febbraio 2010
Due aziende in gara
per i pasti agli anziani
Sono due le offerte pervenute per la gestione del servizio pasti esternalizzato della Ca' d'Industria: una sola cucina centralizzata, affidata ad una società privata, provvederà a distribuire 1050 pasti al giorno agli ospiti degli istituti di via Varesina a Rebbio, via Brambilla, via Volta, Celesia e Camelie. Sei le ditte invitate, due hanno formalizzato l'offerta
«Ho subito cattiverie per tre anni - replica Pellegrino - ma vado avanti per la mia strada, perché ha un obiettivo: difendere la Fondazione, non solo in quanto ente. Ma in quanto casa dei nostri anziani che hanno diritto al migliore dei trattamenti e il Consiglio d'amministrazione ha il dovere di garantirli. I sindacati protestano? Come mai non hanno protestato quando tutte le Rsa hanno esternalizzato i servizi, come l'ha fatto l'ospedale Valduce, il Sant'Anna, le caserme, i Corpi militari?». È proprio sicuro che il servizio sarà migliore? «È il presupposto del bando - sottolinea il presidente - la Società esterna dovrà garantire l'assoluta qualità del pasto. E il secondo presupposto: nessuno sarà licenziato, lo stipendio attuale sarà mantenuto». Il costo del pasto, indicato nell'offerta: da 9,50 ai 12 euro, allineato con i costi delle altre strutture che hanno privatizzato la cucina. Una manovra per risparmiare e i sindacati dicono che non si risparmia sulla pelle degli ospiti e dei lavoratori? «È esattamente quello che dico anch'io: si risparmia con la razionalizzazione che va a favore degli ospiti e lo dimostra il bilancio. Quando lo presenteremo, si potrà constatare che il disavanzo d'esercizio è stato ridotto a 32.000 euro e se abbiamo messo in atto certe strategie è stato per migliorare i servizi offerti senza sprechi», afferma Pellegrino, che intende procedere all'appalto con il Consiglio d'amministrazione appena rinnovato ed è forse l'unico di tutte le Società che fanno capo ad enti pubblici in cui è rappresentata la maggioranza Pdl - Lega ed opposizione di Centro Sinistra. I sindacati potrebbero arrivare a scioperi e ad assemblee, coinvolgendo i parenti. «Abbiamo garantito i posti di lavoro e lo stipendio, puntiamo alla qualità - conclude Pellegrino - qual è il motivo della protesta?». Il consiglio d'amministrazione ha comunicato che l'esternalizzazione delle cucine era risaputa da tempo.
Maria Castelli
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