In piazza contro il razzismo:
via il numero anti clandestini

Cantù: le richieste contenute in un documento steso dal comitato PrimoMarzo2010 di Como, organizzatore del presidio antirazzista. Proposte lette in pubblico e  formalizzate, in serata, nella sala del consiglio comunale

CANTU' «Anche all'amministrazione comunale di Cantù chiediamo una svolta culturale. Chiediamo di abolire il numero verde anti-clandestino. Di velocizzare le procedure per il giuramento di cittadinanza. Di finanziare mediatori linguistici per l'inserimento degli alunni stranieri. E di assegnare uno spazio aperto a tutte le associazioni, sia di migranti che di italiani, per costruire convivenze pacifiche». Sono queste le richieste contenute in un documento steso dal comitato PrimoMarzo2010 di Como, organizzatore del presidio antirazzista di ieri pomeriggio. Proposte lette in pubblico e  formalizzate, in serata, nella sala del consiglio comunale di Cantù. Nel corso di un'assemblea dove sono stati invitati tutti gli schieramenti politici del consesso cittadino. La giornata del fiocco giallo contro il razzismo è stata un'iniziativa a livello europeo. In provincia di Como, si è concentrata a Cantù anche per contestare l'esistenza del numero verde, voluto lo scorso anno dal sindaco Tiziana Sala. Linea telefonica messa a disposizione dei canturini per segnalare la presenza di clandestini in città, e avvertita da associazioni e sindacati come simbolo di una mancata integrazione. Verso le sei del pomeriggio, largo XX Settembre è stato riempito, senza differenze di etnia, da centinaia di persone. All'appuntamento - più in genere - contro il razzismo, hanno partecipato, insieme, italiani e stranieri. Quest'ultimi, i protagonisti. La festa di colore, dal volto africano - tanti senegalesi, ghanesi, tunisini - è stata un'occasione per far sentire la propria voce. Per gridare il proprio malessere alla città.

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