Ogni erbese ha un debito
di quasi duemila euro
Ammonta a 1.737 euro il "passivo" che i cittadini si portano dietro già dalla registrazione all'anagrafe. A tanto ammonta l'onere pro capite calcolato dividendo l'indebitamento del Comune (complessivamente quasi 30 milioni di euro) per una popolazione di circa 17 mila abitanti
ERBESE La cifra è quella di uno stipendio dignitoso, invece è un debito quello di 1.737 euro che ogni erbese si porta dietro già dalla registrazione all'anagrafe. A tanto ammonta il debito pro capite calcolato dividendo l'indebitamento del Comune (complessivamente quasi 30 milioni di euro) per una popolazione di circa 17 mila abitanti. A sottolinearlo è stato l'assessore al Bilancio Roberto Dugo nel suo intervento sul bilancio preventivo per quest'anno, approvato in consiglio comunale con i voti favorevoli della maggioranza e quelli contrari di tutta l'opposizione.
Sulle motivazioni e soluzioni per risparmiare agli erbesi un fardello così pesante, alla luce del documento finanziario 2010, si è snodato il dibattito dell'assemblea. «Il debito pro capite di 1.737 euro per ogni cittadino è una cifra consistente che anche evitando toni polemici ci costringe a far riflettere sull'operato di chi ci ha preceduto – ha spiegato l'assessore Dugo - Il problema sta nei 30 milioni di debiti per mutui accumulati negli anni precedenti. Facendo un raffronto nel 2002, a chiusura della giunta Pozzoli, il debito procapite ammontava a 733 euro, dopo il picco di 1.278 euro del 2005, nel mandato Ghioni siamo arrivati a queste cifre. A Como il debito ammonta a 780 euro per cittadino. Il debito erbese sfora persino il tetto massimo evidenziato da uno studio dell'Anci, che pone in cima alla lista dei debiti procapite più alti quelli di alcune amministrazione in Trentino Alto Adige con 1300 euro procapite. Inoltre il debito anni fa è stato rinegoziato con una convenzione trentennale. Con questa operazione gli erbesi pagheranno per almeno i prossimi cinque mandati amministrativi».
C'è chi fa notare dai banchi dell'opposizione che il debito pro capite contratto a scapito dei cittadini erbesi ha il suo riscontro positivo e duraturo.
«Quel debito esiste, ma esistono anche le opere che ci hanno spinto a suo tempo a contrarlo, e che sono una ricchezza importante per la città – è intervenuto Michele Spagnuolo del Pd – Un comune ha il dovere di spendere le sue risorse per dare servizi sul territorio. Queste strutture oggi sono servizi essenziali dell'impianto urbanistico e continueranno a esserlo in futuro. Sono le stesse attorno alle quali la città continua a vivere e compensano la mancanza di opere rilevanti realizzate dalla giunta Tili».
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