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Martedì 30 Marzo 2010
Cantieri Colombo: nessun
operaio lasciato a casa
Menaggio: trasferimento non significa chiusura. Parte da questo concetto Lucio Calegari, amministratore delegato dell'azienda, per spiegare la scelta della proprietà (il gruppo Sarnico) di concentrare tutta l'attività nella sede di Capriolo (Brescia)
Alcuni dei 33 dipendenti coinvolti sono prossimi al pensionamento e, con l'aiuto dell'azienda, potrebbero accettare in anticipo il congedo dal lavoro; i più giovani, se venisse loro garantito un tetto a Capriolo, potrebbero accettare di trasferirsi nel Bresciano durante la settimana lavorativa: «Le soluzioni possibili sono molteplici - prosegue l'amministratore delegato - . Alcune lavorazioni, tra l'altro, potrebbero continuare ancora sul posto, con gli addetti che assumerebbero un po' la veste di fornitori. Torno a ripetere che nessuno dei dipendenti del cantiere Colombo deve preoccuparsi per il proprio posto di lavoro. L'attività del gruppo Sarnico, nonostante la crisi abbia colpito anche il settore della nautica, prosegue: abbiamo diminuito i volumi, ma le ordinazioni non mancano e, proprio grazie al prestigio del marchio Colombo, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo, continuiamo ad esportare barche ovunque. La decisione di trasferire a Capriolo l'attività è scaturita dalla consapevolezza che il capannone di Bene Lario, purtroppo, non è più idoneo». Le commesse in corso verranno comunque confermate e portate a termine: l'attività di cantiere chiude sempre i bilanci il 31 agosto e, fino a quella data, la sede di Bene Lario rimarrà attiva in tutto e per tutto.
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