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Mercoledì 31 Marzo 2010
Panarisi minacciato
e traserito a Bergamo
Como: uno dei due indagati per l'omicidio di Antonio Di Giacomo, è stato trasferito dal Bassone. Il provvedimento sarebbe stato intrapreso a titolo cautelare:nei giorni scorsi l'uomo ha ricevuto in cella una lettera anonima in cui lo si invita a confessare quel che lui ha sempre smentito, cioè un coinvolgimento diretto nel delitto
L'indagine, nel frattempo, resta al medesimo binario delle prime ettimane, quando Panarisi e Emanuel Capellato, l'altro indagato, il proprietario del bilocale di via Cinque Giornate in cui fu ucciso Di Giacomo, iniziarono ad accusarsi l'un l'altro. Il tentativo di chiarire i ruoli attraverso accertamenti tecnici, per ora ha prodotto molto poco. È tramontata in fretta l'idea i eseguire una perizia sull'angolazione dei colpi - due - esplosi alla testa della vittima: poteva servire, in teoria, ad accertare la statura del killer, ma i consulenti tecnici hanno spiegato che sarebbe bastata una diversa inclinazione del polso per vanificarne l'attendibilità. È atteso invece l'esito di un accertamento effettuato sul marsupio di Panarisi, volto a identificare eventuali tacce di polvere da sparo ma anche in questo caso, una risposta affermativa consentirebbe al limite di poter dire che egli ebbe con sè l'arma del delitto, più difficilmente che la utilizzò. La pistola, peraltro, non fu mai ritrovata.
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