La messa in scena dell'omicida:
denunciò la scomparsa di Bea

La denuncia Marco Siciliano l'ha presentata solo il giorno successivo al ritrovamento del cadavere della donna nel lago

Una vera e propria messa in scena per tentare di sviare le indagini: Marco Siciliano aveva sporto formale denuncia di scomparsa della moglie solo sabato, il giorno successivo al ritrovamento del cadavere nelle acque del Lario di fronte a Laglio. E' questa la novità emersa per quanto riguarda le indagini della tristissima vicenda dell'omicidio di Beatrice Sulmoni, 36 anni, per cui il marito si trova in carcere a Lugano, accusato di omicidio. Dalla ricostruzione dei fatti accertata dagli agenti della polizia cantonale è infatti emerso che la scomparsa della donna risale alla notte fra giovedì 25 e venerdì 26 marzo ma la formale denuncia non sarebbe stata fatta il 26 (come era stato detto e scritto), bensì sabato 3 aprile, una settimana più tardi e il giorno dopo che il lago aveva restituito il cadavere di una donna, in quel momento non ancora identificata. Per sviare le indagini, l'omicida aveva deciso di denunciare la scomparsa solo sabato quando, insieme alla suocera, aveva telefonato alla polizia: i vicini di casa avevano infatti detto di aver notato la vettura della cantonale quel giorno.

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