Burger button
LEGGI L'EDIZIONE DIGITALE

SEZIONI

CRONACA ECONOMIA CULTURA E SPETTACOLI SPORT EDITORIALI PODCAST QUATAR PASS FOCUS MEDIA INGLESE UP DOSSIER

SETTIMANALI

L'ORDINE IMPRESE & LAVORO DIOGENE SALUTE & BENESSERE FRONTIERA

TERRITORIO

COMO CINTURA LAGO E VALLI CANTÙ E MARIANO ERBA OLGIATE E BASSA

SPORT

NOTIZIE CALCIO COMO DIRETTE CALCIO COMO CLASSIFICA SERIE B CLASSIFICA SERIE A CLASSIFICA SERIE A FEMMINILE

CHI SIAMO

REDAZIONE EDITORE CONTATTI PRIVACY E POLICY

SERVIZI

NECROLOGIE PUBBLICITÀ ABBONAMENTI PIÙ LETTI LE AZIENDE COMUNICANO CINEMA CHICERCACASA ARCHIVIO METEO SKILL ALEXA
Homepage / Como città
Giovedì 08 Aprile 2010

Frana del Baradello:
"Tutta colpa del cantiere"

L'accusa dei residenti nella zona: "Abbiamo visto tutti portar su quei massi enormi"

Vedi allegato Vedi documenti allegati
m.schiani
m.schiani
None
(Foto di Pozzoni)
COMO - Uno dice che i massi erano grossi come una Smart. L'altro sostiene che erano della taglia di una Cinquecento. Il terzo li descrive della metratura di un appartamento. Secondo i residenti della zona, sarebbero i  massi portati sul Baradello per la messa in sicurezza del cantiere stradale la causa di una frana che ha rischiato di portarsi dietro tutta la collina. ltro che pioggia, se sul costone si è formato un buco è perché gli hanno tolto la terra sotto ai piedi: ora il passo è bloccato. All'altezza del Ginocch ci sono le transenne. Una curva sopra ci saranno trenta - quaranta metri cubi di roccia e terra che hanno rischiato di uccidere il gestore della baita in cima al Baradello. «È arrivato alla sbarra e alle sue spalle è venuto giù tutto, trenta secondi prima era sotto». Giovanni Tagliabue abita in uno degli otto appartamenti alle spalle del Ginocch. Sono quelli che hanno rischiato di essere travolti. Guardano in faccia la frana e indicano, dal giardino di casa, i massi in mezzo alla collina. «Noi non eravamo in casa ma io l'avevo già detto che qui prima o poi franava tutto. Qui non è come le montagne che sono tutte pietra, ci sono gli alberi e le radici tengono il terreno. Quando hanno iniziato i lavori, hanno sbancato il terreno e poi hanno appoggiato i massi. In più la strada è quello che è. Ci sono cartelli enormi che vietano il passaggio delle auto, invece oltre ai privati passavano i camion e le gru e poi portavano tutti quei massi. Io sono qui da 15 anni, di frane non ne ho mai viste». Francesco Buttiglione vive nello stesso stabile, è un volontario del 118. «Io ero di turno, sono arrivato a casa alle 20.30 e ho visto i vigili del fuoco al lavoro. Adesso non sono spaventato ma abbiamo corso un bel rischio. Abito qui da due anni ma c'è chi vive qui da una vita e dicono che non è mai successo niente. Forse il crollo è legato ai lavori della strada, abbiamo visto tutti che portavano quei massi enormi grandi come un appartamento. Il terreno deve avere ceduto".

© RIPRODUZIONE RISERVATA