Como, i bar come Cenerentola
Obbligo di chiusura a mezzanotte

Polemiche e proteste dopo la decisione del Comune di imporre un coprifuoco ai locali pubblici. Il provvedimento anticipa la chiusura di due ore, chi vuole restare aperto deve dotarsi di impianto di insonorizzazione

COMO - I bar e i locali di Como dovranno, come Cenerentola, chiudere a mezzanotte. Con due ore di anticipo rispetto a quanto avviene ora. Se vorranno restare aperti fino alle due del mattino dovranno chiedere e ottenere una deroga concessa sulla base di una serie di garanzie che dovrà fornire il gestore: insonorizzare i locali, installare i limitatori acustici su stereo, tv e radio, cessare l'attività svolta all'esterno del locale a un orario prestabilito. E ancora rimuovere tavolini e sedie e utilizzare body guard per garantire che gli avventori non stazionino all'esterno del locale trascorso un orario stabilito e curare la pulizia esterna.
È questo, in estrema sintesi, il contenuto della bozza di ordinanza sugli orari dei pubblici esercizi predisposta da Palazzo Cernezzi. Il testo ha messo i commercianti sul piede di guerra, ma si sono già schierati contro il provvedimento l'assessore a Sicurezza e Turismo Francesco Scopelliti, il collega con delega alla Cultura Sergio Gaddi e tutta l'area liberal dei consiglieri comunali del Pdl in testa Stefano Rudilosso e il vicecapogruppo Pasquale Buono. L'assessore al Commercio Etta Sosio (pure lei in quota liberal) difende invece l'ordinanza, ma contesta il metodo seguito dai tecnici. E in rivolta ci sono, ovviamente, anche i gestori dei locali e il popolo della notte.

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