Il fruttivendolo attira clienti
e i vigili fanno le multe
Accade in via Lecco a Erba. Il commerciante protesta: "Accanimento"
Al centro del caso, il negozio “Diana frutta” aperto nel 2007 dai lecchesi fratelli Rigamonti e che punta soprattutto sull'economicità. Ma la sua fortuna è ostacolata dal codice della strada e da un vincolo ambientale che gli impedisce, almeno per il momento, di allargare il parcheggio.
Paolo Rigamonti, 45 anni, sospetta un accanimento particolare da parte della polizia locale e dice: «Quando abbiamo iniziato l'attività sulla banchina era possibile parcheggiare, mentre ora è in vigore un divieto e per questo i clienti collezionano una multa dopo l'altra. I vigili passano anche due volte al giorno. Siamo stanchi delle lamentele. I clienti inizieranno a non venire più dopo due o tre multe. Per risolvere il problema parcheggio, abbiamo ottenuto dal proprietario dell'immobile la possibilità utilizzare il prato adiacente, ma l'amministrazione non l'ha consentito per via di un vincolo ambientale. E noi non sappiamo che fare. Posso anche pensare di chiudere».
Dal canto suo, il sindaco Marcella Tili, spiega che «il vincolo ambientale non dipende dal comune e dopo l'adozione del piano di governo del territorio i proprietari del negozio potranno presentare un'osservazione apposita. Il divieto di posteggiare a bordo strada, invece, c'è sempre stato ma probabilmente con l'aumento della clientela, la situazione è diventata caotica i vigili hanno ritenuto necessario intervenire per mantenere la sicurezza della circolazione».
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