Insulta la prof su Facebook
Studente sospeso due giorni

Cantù: una foto scattata in gita scolastica e un commento decisamente irrispettoso nei confronti di un'insegnante. Bravata un po' sbruffona e piuttosto villana che, messa sul social network, è costata una punizione a un ragazzo del "Fermi"

CANTU' Una foto scattata in gita scolastica e un commento decisamente irrispettoso nei confronti di un'insegnante. Bravata un po' sbruffona e piuttosto villana, che nell'epoca di internet però, messa nero su bianco su Facebook, è costata a uno studente di 4ª del liceo scientifico Enrico Fermi due giorni di sospensione. E sul destino dei suoi compagni di classe si dovrà esprimere nei prossimi giorni il consiglio di classe.  Ennesima volta alla ribalta delle cronache per il social network più famoso e affollato delle rete, e ancora una volta perché un suo uso un po' troppo disinvolto l'ha trasformato da spazio di pubblica conversazione e condivisione di immagini e messaggi a pubblica berlina. Protagonista, uno studente del penultimo anno al liceo di via Papa Giovanni XXIII, che qualche tempo fa ha inserito sul suo profilo di Facebook una fotografia scattata durante una gita in compagnia della propria classe. E di un'insegnante. La trovata del ragazzo, forse per antipatia nei confronti della stessa forse solo per giocare a fare lo spaccone, è stata però ben poco felice. Perché ha deciso di "taggare" quello scatto - ovvero di attribuirgli una o più parole chiave che descrivono l'immagine rendendo più semplice la classificazione e la successiva ricerca della stessa - oltre che con i nomi dei compagni non con quello della docente ma con un insulto molto pesante nei suoi confronti. Un gesto sfacciato e imprudente che il giovane pensava di condividere con gli amici della comunità in rete, credendo di farsi quattro risate a buon mercato. Ma non ha considerato che le maglie della rete non sono poi così strette, e che quella foto sarebbe potuta essere vista anche da chi non avrebbe reagito con un sorriso. E così è stato. A scoprire il fattaccio, un altro professore del Fermi, che, risalito all'autore, ha provveduto ad avvertire immediatamente il preside Antonio Silva.

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