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Giovedì 22 Aprile 2010
Via Diaz e il mistero
degli archi antichi
Como: sono sbucati scoperchiando il tetto durante i lavori nella della palazzina di via Diaz a fianco dell'ex Intendenza di Finanza. I vicini sono subito insorti. «Ma come non li conservate? No, è roba marcia hanno risposto quelli del cantiere abbiamo l'ok dalla Soprintendenza»
«Piano, piano - frena l'assessore Maurizio Faverio -. Ho fatto un sopralluogo di persona e ho mandato l'archietto Lopane -. Sono archi dell'Ottocento, sembra. Risulta una domanda alla Soprintendenza, ma la risposta che non è ancora arrivata». Cimadoro è sicuro che non potrà esserci altro tipo di risposta: sono marci, vanno abbattuti. Gli architetti che si sono occupati solo della fase progettuale su carta, ottenendo tutte le autorizzazioni necessarie per il via ai lavori, confermano che quegli archi non erano previsti e servono quindi altre autorizzazioni. Per il progetto successivo quindi, il direttore del cantiere ha dovuto chiedere il via libera alla Soprintendenza e Cimadoro conferma che tutto si sta svogendo secondo le regole. «È uno dei cantieri più sorvegliati del mondo, facciamo controlli di continuo, siamo monitorati a vista non possiamo sbagliare», dice il proprietario dell'immobile. L'importo indicato per il progetto è di 8 milioni di euro. Verranno ricavati appartamenti di 70-80 metri quadrati di media, più altri appartamenti di volumetrie più ampie. I lavori, appena iniziati e ancora lontani dalla soprintendenza di finanza vera e propria, dovrebbero terminare nei prossimi tre anni.
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