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Scoperta casa d'appuntamenti
in pieno centro a Erba
Un appartamento di via Majnoni vedeva l'attività di due ragazze cinesi. Il locale, di proprietà di un italiano, risulta regolarmente affittato a un altro italiano. Il comandante dei vigili si finge cliente e fa scattare la trappola
Il locale, di proprietà di un italiano, risulta regolarmente affittato a un altro italiano. Al momento però, le indagini danno entrambi come irreperibili. Sulla loro identità, comunque, viene mantenuto il riserbo.
Il caso è venuto alla luce durante una serie di controlli della polizia locale per la prevenzione dell'abusivismo negli alloggi, previsti dal piano sicurezza voluto dal vicesindaco Claudio Ghislanzoni.
Gli agenti erano stati indirizzati dalle segnalazioni dei vicini di casa che nelle ultime settimane avevano notato un crescente via vai di persone.
Tutto partiva da annunci civetta sui alcuni giornali, con tanto di numeri di cellulare per fissare gli appuntamenti. Il cliente veniva indirizzato all'appartamento erbese, che da quanto è emerso dalle verifiche, le ragazze utilizzavano esclusivamente per svolgere attività di prostituzione, senza abitarvi regolarmente.
Agli agenti che le hanno identificate e interrogate hanno spiegato di provenire da Milano, precisamente dal quartiere cinese di viale Sarpi, dove risiedono con regolare permesso di soggiorno. Lì sono tornate, non configurandosi per loro alcun tipo di reato, dopo i controlli e le verifiche sull'indirizzo di provenienza fatti dalla polizia locale.
Per accertare che nell'appartamento si praticasse davvero il mestiere più antico del mondo, però, è servito un escamotage semplice ma efficace.
Il comandante dei vigili Gianmarco Giglio si è finto cliente e, dopo aver preso appuntamento ad uno degli annunci che pubblicizzava “massaggi cinesi” si è presentato all'indirizzo. La natura dell'incontro al quale si prestava la ragazza è stato subito chiaro e in pochi minuti l'alloggio è stato occupato dagli agenti, rimasti in attesa seminascosti, sul piano dello stabile.
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