Diga: cantiere immobile
a nove mesi dall'incidente

Como: l'estate scorsa la motonave Orione l'ha colpita, l'”Orione” è tornata a navigare, il manufatto non è ancora tornato integro e farà parte del “pacchetto estate” comasca

f.angelini

COMO Da nove mesi la diga foranea è ferita, provvisoriamente medicata: in fase di manovra, la motonave Orione l'ha colpita, l'”Orione” è tornata a navigare, il manufatto non è ancora tornato integro e farà parte del “pacchetto estate” comasca. Il lungolago è area di cantiere; il primo lotto di ampliamento della passeggiata e dispositivi antipiene, ad occhio più alto di 60 centimetri rispetto a prima, liberato dal muro, è invitante. Ma non è fruibile, essendo inghiaiato e ingabbiato. Vicino all'idrometro, sono in corso lavori. La zona di Sant'Agostino è oggetto di intervento nell'ambito del progetto della nuova passeggiata e chi si avvicina alla diga foranea, pensa come gli Austriaci abbiano impiegato meno a costruirla che i comaschi a ripararla nel tratto terminale. I danni sono schermati da recinzioni di cantiere, visibili da terra, da cielo e da lago e c'è chi ipotizza addirittura che rappresentino un contenzioso tra amministrazioni: per questo il manufatto sarebbe intoccabile. Invece, è tutt'un'altra storia e sarebbe anche una storia positiva, se non fosse per l'immagine che la diga rimanda ed è forse la prima volta in un secolo e mezzo. Qualcuno precisa che è la terza volta: la prima, quando fu tagliata per far passare i comballi ai limiti dello scalo ferroviario a lago e la seconda quando fu ricostruita, quarant'anni anni fa, perché non c'erano più i comballi e non c'era più bisogno di passaggi. Fu realizzata, appunto, sotto il Dominio Austriaco verso il 1.850, manufatto del nuovo porto di Como: Piazza Cavour sarebbe stata riempita, il porto sarebbe arretrato e per fornire l'attracco e i ricoveri dei battelli a vapore, fu progettata e costruita la diga come tutte le opere portuali del mondo. In sostanza, è una grande scogliera, massi che poggiano sul fondo, la parte sommitale è in muratura e l'assicurazione della Navigazione Laghi s'è resa disponibile a risarcire il danno provocato dall'errata manovra della motonave il 27 luglio 2009. Danno che consiste nello spostamento del «tondello» e per rinsaldarlo, il preventivo potrebbe essere di 10.000-20.000 euro. Ma perché riparare il «tondello» spostato nel colpo, se è ben altro l'intervento in vista? Il rischio è quello di fare un lavoro, disfarlo e rifarlo e questo l'amministrazione comunale non può permetterselo.

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Giovedì 29 Aprile 2010

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