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Domenica 09 Maggio 2010
I pannelli in finta pietra
nel nuovo lungolago
Como: altra "sorpresa" dal cantiere delle paratie. Il rivestimento utilizzato rende tutto simile a un angolo di Gardaland o allle brutte riproduzioni di Las Vegas
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Una constatazione da semplice cittadino, che si chiede giustamente come sia stato possibile che una scelta del genere sia stata concepita, avallata da fior di tecnici (ci riferiamo a Comune, Amministrazione Provinciale, Regione, Sovrintendenza ai beni paesaggistici) e poi realizzata sotto l'occhio vigile di ben pagati funzionari pubblici. Ma nessuno si è accorto che con Como quei pannelli non centrano nulla? Qualcuno, per la verità, il problema l'ha sollevato. Ci riferiamo alla Commissione paesaggio del Comune di Como, il cui presidenteFulvio Capsoni in conferenza di servizi (le riunioni tecniche a cui partecipano tutte le parti in causa) aveva denunciato l'obbrobriosa decisione. «Abbiamo messo i pannelli - s'è sentito rispondere dai tecnici responsabili dell'opera - poiché è impossibile avere il materiale originale». In effetti le cave della pietra di Moltrasio si stanno esaurendo, ma lo stesso Capsoni s'è recato personalmente a Faggeto e verificato che pur in presenza di un ordinativo consistente la cava locale avrebbe provveduto a fornire tutta la pietra necessaria. Torniamo allora alla domanda iniziale: come un simile scempio è potuto accadere? Se è vero che i progettisti iniziali e il direttore di cantiere possono aver avvallato questa scelta (teniamo conto che i pannelli costano assai meno della pietra naturale e perciò il risparmio è notevole) com'è possibile che nessuno di coloro che hanno approvato il progetto abbia contestato la scelta e impedito il disastro?.
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Paratie, i progettisti attaccano «Sono brutte e scomode»