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Domenica 09 Maggio 2010
Rubens, che bella mostra:
peccato sia tanto buia
La critica più frequente lasciata dai visitatori sul libro dei commenti: illuminazione inadeguata
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«Rubens fantastico, peccato che le luci sparino troppo sui quadri impedendo una visione generale», scrive Stefania da Milano. «Per favore tenersi a almeno 250 metri dall'opera». «Sempre difficile leggere le didascalie. Bella la mostra». «Perché una luce così scarsa per opere così belle?». E ancora: «Tutto bellissimo. Poca luce, poco leggibili le scritte». «Ma chi ha messo le luci ha provato a leggere i cartelli e i titoli?». Per fortuna Rubens «maestro del colore» suscita un coro unanime di complimenti.
«Grandioso», lasciano scritto le donne di Foligno. «Da rimanere a bocca aperta», riassume Monica da Bergamo. «Ho imparato a 65 anni cos'è l'esistenza della vita», annuncia Nino.
«Di arte capisco ben poco, ma questo qui è un grande», gioisce Ste Pagani.
È l'effetto Rubens, colpisce i neofiti dell'arte. È come un filetto al sangue che fa breccia nei vegetariani. «Questo Rubens è un figo». «Luminosa e sublime». «Bellissimo». «Splendida». «Strepitosa». Scritte in arabo, francese, inglese, spagnolo, russo. Calligrafie da bambini delle elementari, di ragazzi delle medie e delle superiori. «Molto interessante, veramente fantastiche le esposizioni», classe del turistico. Entusiasmo alle stelle: «Magnifica la voglia di vita». «Rubens era un figo. Grande opera per un grande artista».
E poi è tutto un crescendo di complimenti a Rubens, a Villa Olmo («Vista fantastica, balconi stupendi, vale quanto la mostra) ringraziamenti all'assessore Sergio Gaddi (che qualcuno critica perché troppo protagonista all'ìnaugurazione). Pochissimi hanno critiche mirate: «Bella mostra, ma non si capisce lo sviluppo del pittore. Andate a imparare a Castel Franco e capirete Giorgione. Il curatore non aggiunge niente di suo».
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