Homepage / Como città
Venerdì 21 Maggio 2010
Roma addio, il lago ai "laghée"
Ecco cosa (non) cambierà
Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto attuativo n.1, riguarda il passaggio del patrimonio idrico, laghi e fiumi, dallo Stato alle Regioni e il Lario, ora, appartiene al Pirellone, con tutti i punti interrogativi sui cambiamenti che interverranno, in termini economici, sociali e di benefici sui cittadini
Da ormai dieci anni, è stato costituito il Consorzio del Lario e dei laghi minori, sede a Menaggio e a Varenna, per la gestione amministrativa dei porti, degli ormeggi, delle boe e per le concessioni, con i relativi canoni, di spiagge e fasce a riva. Soci, i Comuni rivieraschi e le amministrazioni provinciali di Como e di Lecco; il Comune di Como non vi ha mai aderito e gestisce in proprio la fascia lacuale di competenza. È prematuro ipotizzare il destino del Consorzio: c'è chi ne ha esaltato il valore, in quanto provvede da ente locale alla gestione delle sponde e al rilascio di una serie di autorizzazioni, dalle scuole nautiche alle manifestazioni su acqua. E c'è chi, invece, l'ha inserito nell'elenco dei Consorzi da abolire: le sedi territoriali regionali e le Province hanno già le competenze per esercitare le funzioni esercitate dal Consorzio. Risparmi a parte, in questo modo, si supererebbero anche le frammentazioni tra Comuni che aderiscono o no all'organismo consortile.
Un altro tema di interesse è quello della pubblica navigazione: è dal 2000 che si parla di passaggio alla gestione regionale da quella governativa, che comprende Lario, Garda e Verbano e il trasferimento si è incagliato sulla dotazione finanziaria: lo Stato interviene a ripianare il disavanzo e l'anno scorso, come ha ricordato il senatore Pdl Alessio Butti, ha lanciato la ciambella di salvataggio, perché i tagli previsti dalla Finanziaria rischiavano di affondare il servizio. Ma il passaggio a costo zero per lo Stato, disavanzi compresi, frena la Regione. L'altro tema è quello della regolazione del lago, in capo al Consorzio dell'Adda e qui subentra l'altro tema: le concessioni per i bacini idroelettrici sono passate alla Regione, con il decreto sul federalismo demaniale. Ora è della Regione tutto il ciclo che interessa il lago: dagli invasi alpini alle utenze di pianura, passando per Como.
Maria Castelli
© RIPRODUZIONE RISERVATA