Ottomila falsi atleti
Un'evasione milionaria

Dark Water: l'operazione «Acqua sporca» ha portato a galla violazioni da capogiro dal 2005 al 2009 da parte della Turra, ovvero società concessionaria della piscina di Giussano, legata ai comune di Mariano, Arosio e Carugo

MARIANO Dark Water: l'operazione «Acqua sporca» ha portato a galla violazioni da capogiro dal 2005 al 2009 da parte della Turra, ovvero società concessionaria della piscina di Giussano. Un'operazione, quella condotta dalla Guardia di Finanza per una presunta evasione fiscale milionaria da parte della società, accusata di non aver emesso migliaia di biglietti e di aver "costretto" gli utenti all'iscrizione a una fantomatica società sportiva, tramite la quale i gestori della piscina potevano ottenere agevolazioni fiscali.
I dati sono sconcertanti. Più di 98mila scontrini non emessi per ricavi totali non dichiarati pari a 2,3 milioni di euro e pagamenti di stipendi in nero per circa un milione e 140 mila euro a favore di 328 dipendenti, dei quali molti hanno lavorato per più anni. Personale gestito, sin dall'apertura del centro, in violazione dei diritti previsti dal contratto collettivo nazionale e senza il riconoscimento dei contributi previdenziali e senza i contributi assicurativi all'Inail.  Al termine di articolate indagini svolte da luglio 2009 a maggio 2010, la Guardia di Finanza di Seregno ha segnalato all'autorità giudiziaria, nel contesto di un procedimento penale aperto in Procura a Monza, la posizione di due persone a vario titolo coinvolte nella vicenda collegata alla società che gestisce il servizio. Due sono le società di capitali controllate, di cui una sportiva dilettantistica, sulla carta, senza fini di lucro.
In realtà, per non pagare le tasse, i clienti che negli anni hanno svolto i corsi di nuoto sono stati iscritti, a loro insaputa, a un ente di promozione sportiva con sede in Roma. Bambini, partorienti, anziani e persone necessitanti di riabilitazioni fisiche sono stati “trasformati” in sportivi dilettanti. Si contano ottomila “finti” atleti. In questo modo, la società madre avrebbe occultato, in ogni anno d'imposta esaminato, una considerevole materia imponibile sia ai fini delle imposte dirette e indirette sia sotto forma di attività istituzionale fatta espletare alla società sportiva dilettantistica. Tant'è che il Coni, effettuati i dovuti riscontri, ad aprile ha cancellato la società sportiva giussanese dall'apposito registro e ha in corso di recupero i contributi erogati.
E poi le violazioni nella gestione del personale tecnico utilizzato, quello di salvamento, gli istruttori di nuoto e i personal trainer per la palestra, reclutati dalla società sportiva dilettantistica in luogo di quella che se ne era assunto l'onere contrattuale con il Comune di Giussano. Personale in nero senza copertura assicurativa, secondo i finanzieri. Irregolarità comunicate alla Direzione provinciale del lavoro, all'Enpals, all'Inail e oggetto di sanzioni contravvenzionali segnalate alla Procura della Repubblica per oltre un milione e 670 mila euro per violazione della Legge Biagi.
Quindi le Fiamme Gialle hanno esaminato il “pacchetto ingressi” che lega contrattualmente fino al 2023 alla società i Comuni di Giussano, Mariano Comense, Arosio e Carugo. Quello che viene indicato sulla carta come un salvacondotto per consentire a determinate fasce di cittadini di sfruttare di servizi a prezzi agevolati, in realtà appare un introito annuale per il concessionario. Ammontano a circa 2 milioni e 400 mila euro (Iva inclusa) gli ingressi non sfruttati dai Comuni, che pagano ugualmente i propri “spazi acqua”. In merito è stata interessata la Corte dei Conti di Milano per danno erariale.

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