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Sabato 29 Maggio 2010
Il demanio: è nostra la villa
che Berlusconi voleva comprare
Cernobbio: l'elenco dei beni alienabili comprende diverse ex caserme della guardia di finanza disseminate lungo i crinali lariani, ma tra tutti l'immobile più prezioso e anche più rappresentativo è la dimora su cui aveva messo gli occhi il premier. L'imprenditore Fasana: è mia
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L'elenco dei beni alienabili comunicato ieri dal senatore Alessio Butti comprende diverse ex caserme della guardia di finanza disseminate lungo i crinali lariani, ma tra tutti l'immobile più prezioso e anche più rappresentativo è villa Belinzaghi. Dal momento che sui beni alienabili gli enti locali hanno diritto di prelazione, il comune di Cernobbio potrebbe farsi avanti con delle proposte tanto più che due anni fa con una lettera all'Agenzia del demanio il sindaco Simona Saladini, sfumato il passaggio a Berlusconi, aveva inviato a Roma una nota per manifestare interesse all'acquisizione del bene. «L'interessamento c'è ancora – dichiara Simona Saladini – ma si tratta di verificare se la villa veramente rientra tra i beni disponibili». Giorgio Fasana rivendica la proprietà della Belinzaghi e richiama i contenuti della documentazione che risale all'epoca degli Asburgo quando il conte aveva stabilito accordi con gli austriaci prima di dare corso all'edificazione della villa. «Al Tribunale di Milano c'è una causa in corso con il demanio - dice Fasana - e ci sono state quattro udienze, la prossima è fissata per l'11 novembre. Potrebbe essere trovato un accordo in quella sede per la pacifica definizione. Diversamente ci sono gli altri livelli di giudizio. Il demanio rivendica una quota di proprietà, ma sono in possesso delle carte utili a dimostrare il contrario. Non capisco a quale titolo villa Belinzaghi sia finita in quell'elenco».
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Villa Belinzaghi