Ca' d'Industria: altre proteste
per il servizio mensa

Como: anche sabato, alcuni familiari degli ospiti (ma anche gli stessi lavoratori) hanno denunciato una serie di episodi «negativi». Oltre 600 firme in una giornata per la petizione che chiede la revoca dell'appalto del servizio cucina, appalto affidato a una società estern

COMO Oltre 600 firme in una giornata. Le hanno raccolte, ieri, i lavoratori della Ca' d'Industria, presenti a Porta Torre con un banchetto per sottoporre ai comaschi la loro petizione. Il documento, che verrà inviato al sindaco e ai vertici dell'istituto geriatrico, chiede in sostanza la revoca dell'appalto del servizio cucina, appalto affidato a una società esterna (la Fms di Nova Milanese) e finito al centro delle polemiche ormai da mesi. I dipendenti, che indossavano le magliette simbolo della protesta, con la scritta «Giù le mani dalla Ca' d'Industria», continuano dunque a bocciare la scelta dell'esternalizzazione del servizio e  hanno ricevuto la solidarietà - tra gli altri - dell'ex presidente di Ca' d'Industria, Fabio Castelli. Complessivamente la petizione, che circola da qualche settimana in città, è già stata sottoscritta da circa 1.300 persone. I lavoratori hanno già annunciato che saranno a Porta Torre anche sabato prossimo, 5 giugno.
Mentre sta per riaprirsi ufficialmente il tavolo delle trattative tra azienda e sindacati (il primo incontro ufficiale è in programma per l'8 giugno), continuano le lamentele sul fronte della qualità del servizio. Anche sabato, alcuni familiari degli ospiti (ma anche gli stessi lavoratori) hanno denunciato una serie di episodi «negativi» avvenuti nelle ultime ore. Le pietanze portate in tavola, in particolare, sarebbero scadenti, poiché preparate con troppo anticipo rispetto al momento del pranzo o della cena, complice la necessità di trasportarle con un furgone da una struttura cittadina all'altra.

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