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Giovedì 03 Giugno 2010
Mariano: niente marciapiedi
Strada a rischio per i pedoni
Via Risorgimento è troppo pericolosa per i numerosi pedoni e ciclisti che convergono sulla sede stradale sullo stesso piano degli automobilisti non potendo contare su alcuna protezione
Un capitolo a parte meriterebbero i ciclisti: già di per sé non è sicuro percorrere via Risorgimento nel giusto senso di marcia, figuriamoci quando mamme temerarie si impuntano nel percorrere il tragitto in contromano con il figlio nel seggiolino. Il codice della strada non è da interpretare: i cartelli, per la sicurezza di tutti a questo punto automobilisti inclusi, andrebbero maggiormente rispettati. Lo sa bene l'assessore alla sicurezza, Claudio Nogara, che del problema ne ha parlato con il collega all'urbanistica Giuseppe Cerati: «E' verissimo, via Risorgimento è pericolosa – afferma Nogara - troppi sono gli elementi che la rendono tale, basti pensare agli ingressi dei negozi che sono proprio a bordo strada e che vedono i clienti entrare e uscire ritrovandosi immediatamente sullo stesso livello e a un passo dalle automobili. In questa via sono sicuramente più esposti i pedoni e i ciclisti, ma anche chi è alla guida del mezzo non gode della massima sicurezza proprio per colpa di questa convivenza forzata».
Che fare, allora? «Abbiamo incontrato un tecnico dell'Aci venuto appositamente da Roma per parlare di un progetto di mobilità sostenibile – prosegue Nogara -: vogliamo mappare tutto il territorio di Mariano per mettere in evidenza situazioni critiche come queste e intervenire per la messa in sicurezza con un intervento organico. Qualcosa è già stato fatto, come all'uscita della via IV Novembre verso la via Montebello dove sono stati installati dei paletti dissuasori a tutela dei pedoni e l'introduzione del limite dei 30 km orari vista la pericolosità della strettoia con vicolo Costone, ma in città sono altri i punti da sistemare. Per questo vogliamo agire avendo sottomano un piano complessivo e quindi pensiamo sia opportuno ufficializzare l'incarico a un professionista per mappare il territorio e avere soluzioni pratiche di intervento».
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