Il sindaco: "Piazza, il privato
rinunci all'antenna"

Cernobbio: la Saladini con la giunta e il presidente del consiglio comunale i sono presentati a una pubblica assemblea indetta dai cittadini indignati per la costruzione di un colosso alto 12 metri con un basamento di cemento armato di metri 8,40 per 5,5

CERNOBBIO L'antenna Wind di Piazza S. Stefano, un caso che ha ben pochi precedenti. Sindaco, giunta, presidente del consiglio e diversi consiglieri si sono presentati a una pubblica assemblea indetta dai cittadini indignati per la costruzione di un colosso alto 12 metri con un basamento di cemento armato di metri 8,40 per 5,50 e a supporto di una petizione già avviata, non solo si sono schierati con i promotori, ma hanno addirittura proposto un testo nuovo, tosto e vincolante. Le circa 150 persone che hanno affollato la sala dell'oratorio lo hanno accolto con favore e il silenzio dei due esponenti dell'opposizione, Irene Fossati e Domenico Zumbé, è stato interpretato come un assenso all'iniziativa. Una svolta storica e per molti aspetti inusuale dal momento che perfino l'ufficio tecnico municipale, al quale la legge Bassanini ha attribuito responsabilità e competenze, davanti al pronunciamento del Tar e alle procedure intentate dalla società dei telefonini ha alzato bandiera bianca. «Una resa che non condividiamo – hanno sostenuto sindaco, assessori e presidente del consiglio – per questo è stato esplicitamente chiesto alla responsabile di far valere ulteriori eccezioni contro la costruzione del traliccio. La risposta è stata deludente in quanto le controdeduzioni di Wind sono state ritenute soddisfacenti e motivate. A questo punto il funzionario (Sabrina Maspero ndr) è stato sollecitato a mettere nero su bianco. Così è avvenuto. Valuteremo il da farsi».
Simona Saladini è andata oltre e ha letto il testo della proposta di petizione con la quale «si prende atto che l'amministrazione comunale ha fino a oggi adottato ogni iniziativa tesa a salvaguardare la salute dei cittadini e l'installazione dell'antenna sta procedendo contro la volontà degli stessi e dei loro rappresentanti in comune».
Seguono tre punti inequivocabili con l'invito «al proprietario del terreno a rivedere la propria posizione e rinunciare all'iniziativa anteponendo al proprio interesse personale il diritto alla tutela della salute dell'intera comunità; alla società dei telefonini Wind a valutare di concerto con l'amministrazione un'area idonea al di fuori del centro abitato; al consiglio comunale affinché si renda promotore della trasmissione della petizione al ministero della salute, all'Asl e a tutti gli enti preposti alla salvaguardia della salute e all'integrità ambientale».
E poi: «Il comune che a suo tempo era stato contattato dalla Wind per concordare l'utilizzo di un'area pubblica per l'edificazione dell'antenna aveva rinunciato all'offerta di 13 mila euro all'anno. Il privato, invece, ha detto sì. In caso di costruzione della struttura voglio vedere come farà questo signore a continuare a passeggiare a cuor leggero per le vie di Piazza».

© RIPRODUZIONE RISERVATA