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Lunedì 07 Giugno 2010
Cabiate, il ragazzino morto
"Ma la strada non è pericolosa"
L'incidente mortale di Gaetano Sesto, 17 anni di Mariano Comense, sarebbe stato causato dal dosso artificiale di via Padulli, ma il sindaco Maurizio Brenna difende il tratto di strada
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Il giovane, “Gae” per gli amici, lascia i genitori e due fratellini: è deceduto in seguito alle ferite riportate dopo l'urto contro un paletto, collocato in via Padulli a protezione dei pedoni: un ostacolo, pensato per aumentare la sicurezza degli utenti deboli della strada, per lui risultato fatale. Il ragazzo indossava il casco, ma non è bastato a proteggerlo dal colpo tremendo. Da una prima ricostruzione, sembra che dopo una serata trascorsa tra coetanei in un locale di Figino Serenza, il gruppetto stesse facendo ritorno a casa: Gaetano sullo scooter prestato dall'amico ha affrontato il "dosso" di via Padulli, che serve proprio per far rallentare la velocità dei mezzi, ma il rialzo gli è stato fatale. Eppure via Padulli non è considerata una strada pericolosa, tanto più che solo quattro anni fa è stata oggetto di un radicale intervento di riqualificazione. «Tanto tempo fa la strada era a doppio senso di marcia – spiega il sindaco – poi portata a uno nel tratto verso la ferrovia. Con la sistemazione, abbiamo aggiunto un altro tratto con un'unica direzione di marcia, quello compreso tra via Verdi e via Battistii». La sistemazione ha introdotto anche una pista ciclo-pedonale, il dosso artificiale – l'unica in tutto il tratto - i paletti a tutela dei pedoni e l'introduzione del limite dei 30 km orari.
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