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Martedì 15 Giugno 2010
La partita a casa Zambrotta
Il papà promuove Gianluca
Il signor Alberto soddisfatto della prova del figlio contro il Paraguay: «Ha giocato una buona gara, ha corso molto, si è visto che ha fiato. Mi sembra che non abbia sbagliato un passaggio. Ha ragione Lippi: troppa gente tifa contro l'Italia. Siamo un paese di pazzi»
Nel mirino della critica è finito anche Gianluca. «Con il Paraguay mio figlio arriva a 95 presenze azzurre, è il quinto giocatore della storia della Nazionale. E' naturale che a 33 anni non può rendere come nei precedenti mondiali, ma la sua esperienza può essere molto importante. E poi se Lippi lo ha convocato ci sarà un perché... Anzi, ve dico io: in questo momento non ci sono molti giocatori in grado di ricoprire il ruolo di Gianluca. Io sarei il primo a dire "quello è più bravo di mio figlio, è giusto che giochi lui". Ricordiamoci che stiamo giocando un mondiale, per un giovane non è mai facile gestire l'emozione, soprattutto se non ha mai giocato partite di alto livello o in squadre in corsa per lo scudetto o per la Champions».
Anche se l'Italia dovesse andare in finale, papà Alberto continuerà a vedere le partite dell'Italia in tv. «Nel 2006 non sono andato a Berlino per la finale, sicuramente non partirò per il Sudafrica...». Scaramanzia? «No, non riesco a sopportare in tv il suono delle "vuvuzelas", figuriamoci allo stadio!».
La partita è finita, l'Italia ha pareggiato, con Gianluca Zambrotta promosso. «Sì, sono felice per lui - ha commentato papà Alberto - Ha giocato una buona gara, ha corso molto, si è visto che ha fiato. Mi sembra che non abbia sbagliato un passaggio». Alla prossima, domenica contro la Nuova Zelanda.
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