Operazione trasparenza a metà
Sul sito solo dirigenti e presenze

Il consiglio provinciale di Como era stato, circa un anno fa, il primo in tutta la Lombardia ad approvare il regolamento per la trasparenza nell'azione amministrativa. Il testo era stato studiato dalla commissione ad hoc e poi approvato in aula. Ma è rimasto solo sulla carta e nelle buone intenzioni

COMO - Il consiglio provinciale di Como era stato, circa un anno fa, il primo in tutta la Lombardia ad approvare il regolamento per la trasparenza nell'azione amministrativa. Il testo era stato studiato dalla commissione ad hoc e poi approvato in aula. Ma è rimasto solo sulla carta e nelle buone intenzioni. Sul sito internet avrebbe dovuto esserci la radiografia di assessori e consiglieri. Invece sotto l'apposito logo («Valutazione, merito, trasparenza») ci sono presenze, curriculum e stipendi dei dipendenti, le presenze degli assessori ma soltanto fino al settembre 2009, le presenze dei consiglieri del 2009, i voti e gli atti dei consiglieri del 2009. Stop. Quando era stata annunciata, invece, l'operazione trasparenza a Villa Saporiti avrebbe dovuto avere un respiro e un raggio d'azione molto più ampio. E consiglieri e membri della giunta avrebbero dovuto rendere noti anche incarichi e quote societarie. Nel dettaglio entro sei mesi (e come data di partenza si intendeva il luglio scorso), cioè al massimo entro la fine del 2009, i dati avrebbero dovuto essere pubblicati anche sul sito internet dell'amministrazione provinciale, insieme alle dichiarazioni dei redditi, con l'obiettivo della trasparenza. Consiglieri, assessori e presidente dovranno comunicare anche le indennità (o i gettoni), la dichiarazione dei redditi relativa all'anno precedente all'elezione o nomina (oltre a quelle degli anni di mandato e del successivo), la dichiarazione «concernente i diritti reali su beni immobili e sui beni mobili iscritti su pubblici registri; le azioni di società; le quote di partecipazione; l'esercizio delle funzioni di sindaco e di amministratore di società». E ancora la dichiarazione «da parte dell'eletto concernente le spese sostenute e le obbligazioni assunte per la propaganda elettorale e dei finanziamenti o contributi eventualmente ricevuti». Ultimi due punti riguardano gli atti presentati, con il relativo iter, e i dettagli delle presenze e le votazioni. Su internet, come detto, si trovano solo gli ultimi due punti e soltanto fino alla fine del 2009. Il tema trasparenza è tornato anche sul tavolo del Pdl. «Non è un obbligo - ha detto il coordinatore provinciale Alessio Butti - ma anche a livello nazionale la disposizione va nell'ottica della massima trasparenza. Suggerisco a tutti gli amministratori, quelli del Pdl in testa, di rendere nota la propria condizione patrimoniale e il reddito. I miei dati, essendo parlamentare, sono visibili e consultabili da tutti. Il fatto che siano dati che vengono resi pubblici mi sembra una cosa assolutamente naturale».
Gi. Ro.

© RIPRODUZIONE RISERVATA