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Mercoledì 16 Giugno 2010
Il tempo non sana l'abuso
Demolizione dopo vent'anni
L'abuso edilizio risale agli anni '80, ma il proprietario è costretto ad abbattere. Il caso di Oggia, dove venticinque anni fa Alfonso Gozzi realizzò il sopralzo di un'immobile senza le necessarie autorizzazioni, fa tremare molti
L'abuso, come accertato da una perizia, risale alla seconda metà degli anni '80, ma il Tar, nel febbraio scorso, aveva confermato le due ordinanze di demolizione emesse dal Comune; il proprietario (rappresentato dagli avvocati Giuliano Bologna, Vincenzo Latorraca e Mario Lavatelli), allora, si è appellato al Consiglio di Stato, che tuttavia non ha concesso la sospensiva dell'ordinanza di demolizione.
«L'ordinanza diventa pienamente efficace e da eseguire immediatamente - afferma l'avvocato Ernestina Lancetti, legale di Anna Mancassola - . Sorprende che il Comune sia rimasto contumace e non si sia costituito in difesa delle proprie ordinanze». Il sindaco, Moreno Bonardi, risponde per le rime: «Ho sempre tutelato gli interessi del Comune e non accetto lezioni da nessuno in merito a questa causa, scaturita in da beghe fra privati. Ho emesso due ordinanze di demolizione, ma essendosi il proprietario appellato prima al Tar e poi al Consiglio di Stato, l'avvocato Gianni Mantegazza, esperto in urbanistica al quale ci siamo rivolti, ha suggerito al Comune di attendere i relativi verdetti. Ora ci attiveremo affinché la demolizione del locale realizzato abusivamente venga eseguita». «Finisce l'illusione di molti - dichiara, da parte sua, l'avvocato Lancetti - secondo cui il trascorrere del tempo equivale ad impunità».
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