Il pallone unisce
"terroni" e "polentoni"
L'insolito derby si è svolto ad Alserio: la vittoria è andata ai meridionali per 8 a 6 ai supplementari, dopo il 5 a 5 dei tempi regolamentari. L'iniziativa goliardica è stata organizzata dall'associazione giovani per offrire un momento di aggregazione e divertimento
Questa partita, nelle intenzioni degli organizzatori, ha voluto rievocare il contrasto polentoni – terroni molto acceso in quegli anni in cui l'Italia, soprattutto quella settentrionale, vedeva il suo boom economico, che generava queste grandi ondate migratorie.
Ambrogio Filigura, “allenatore” dei polentoni e autoctono di Alserio, ricorda l'arrivo dei meridionali in quegli anni: «All'inizio c'era un po'di diffidenza e curiosità, qui come in altre zone, però in breve tempo ci siamo integrati e abbiamo scoperto la forte indole al lavoro dei meridionali immigrati, che hanno dato un innegabile contributo alla nostra economia. Questa partita per me è stato un momento davvero piacevole e un po'scherzoso per festeggiare tutti insieme e vivere una partita di calcio amatoriale e di puro divertimento. Purtroppo abbiamo perso ai supplementari, ma avremo modo di incontrarci ancora e batterli», chiosa, ridendo.
Dal canto suo Vito Mirci, “allenatore” siciliano dei terroni, rivendica le sue origini: «Sono orgoglioso di essere un terrone; noi siamo venuti qui per lavorare e dopo la diffidenza iniziale, c'è stata una perfetta integrazione, con la nascita di numerose e forti amicizie tra polentoni e terroni, che durano ormai da anni. Al mio amico Ambrogio, che credeva di batterci, dico che noi terroni facciamo poche parole, ma facciamo i fatti: il campo ci ha dato ragione e li abbiamo sconfitti».
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