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Domenica 20 Giugno 2010
Como, città dell'aperitivo
Brindisi tour in centro
Tra tradizione e locali trendy è battaglia per il drink. Ecco la guida ai locali che propongono snack ed happy hour
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Possibile che non si riconosca più a questi luoghi il ruolo sociale che hanno da sempre rivestito per la società?
Certo, i tempi passano e tutto si adegua: oggi si fatica a campare se non si è trendy, al passo con i tempi, se non si offre alla clientela qualcosa in più della semplice bevuta, anche semplicemente un'atmosfera particolare, un arredamento inusuale, un cocktail che trovi solo lì. Oppure la compagnia perché attorno a ogni bar si crea un gruppo di habitués che richiamano altri clienti (c'è chi ne ha fatto un mestiere, del resto) e anche questa può rappresentare un'attrattiva. Risolta, a quanto pare, la querelle sulla movida, tralasciando, per ora, i bar frequentati soprattutto nelle ore serali e notturne, concentrandosi sul centro storico non si può dire che Como difetti in questo senso: lo provano i tavolini affollati dai turisti, ovvio, ma anche dai concittadini e pure da chi, magari, arriva nel capoluogo da fuori per qualche ora estiva. È soprattutto a quei lettori che non vivono in città che è rivolto questo piccolo reportage, che non ha pretesa di essere esaustivo ma offre una guida, personalissima, ai caffè che maggiormente si stanno distinguendo. Obbligatorio iniziare dall'inizio (Lapalisse), ovvero dall'Argentino, a due passi dalla "porta della Rana" del Duomo, quella che perfino Charlton Heston volle visitare per poi dirigersi verso le storiche vetrine di via Pretorio (peccato non essere presenti per dirgli «Bevi, Giuda Ben Hur!»). Romano Bocelli è lì dal lontano 1966. "Il mago dei cocktail", come proclama un'insegna al neon d'altri tempi, non ha perso la mano ma oggi si fa aiutare da Vincenzo e Andrea scambiando con loro battute da antologia, ogni tanto trovando la voglia di intonare qualche aria d'opera: un bar con commedia e melodramma incorporati. E poi c'è il Nava: il più caratteristico, forse il più celebre dei cocktail, ricetta segretissima.
Qualcuno pensa che non sia un locale per giovani né per tutte le tasche: invece è da provare per rimanere sorpresi in una piacevole cornice rétro. Se, invece, cercate la vita il Nova Comum di piazza Duomo, il Touring di piazza Cavour, il Fred di via Garibaldi, il Q Cafè di via Indipendenza, il Breva Caffè di via Cinque Giornate, il Pura Vida ai giardini a lago (dove ancora si vede il lago) e anche il nuovo Ventiduecento in via Fiammenghino fanno sicuramente per voi: magari non c'è un cocktail speciale ma si tratta di luoghi dove si incontra gran parte della gioventù comasca (estendendo il concetto all'età dei bamboccioni di Brunetta, naturalmente). Punti di forza: personale amichevole, rapidità d'esecuzione, musica persistente, ottime possibilità di organizzarsi una serata partendo da lì.
Cercando qualcosa di particolare, invece, non si può che restare immediatamente conquistati da Pane e Tulipani di via Lambertenghi, un “cafè fleur” dove il vino e gli spiriti si mescolano al profumo dei petali in un'ambientazione unica.
Poco più in là un'altra perla rara per chi ama sorseggiare con calma le miscele di Giuseppe e dei suoi giovani collaboratori nella tranquillità dello slargo di via Bonanomi.
Altri classici l'Arte Dolce e il Vittoria di via Cesare Cantù, la sede staccata della Luisita e la cremeria Bolla in via Boldoni, la Quinta di via Ballarini, l'Ariston di via Rovelli, il Volta di piazza Volta, in via Giovio il Carducci e il Caffè dei Viaggiatori, intimo e molto particolare L'Ultimo Caffè di via Giulini, in piazza San Fedele il bar che porta il nome della piazza stessa, che tutti chiamano “Cenetiempo” (per ovvi motivi), dove è molto probabile incontrare il vero "sindaco" della zona, Renato, che presidia un tavolino.
Al Mariett di via Vittorio Emanuele, invece, se Dio vuole non si incontrano solo politici appena usciti da Palazzo Cernezzi: Tommy è un'altra istituzione tra i barman comaschi e l'altra sera offriva allegro piatti di pasta per accompagnare la partita.
Buon vino? Alla storica Osteria del Gallo in via Vittani si sono aggiunti il Divino, inserito in una delle pittoresche piccole traverse della vasca di via Vittorio Emanuele (un'altra ospita il capiente e accogliente Mamma Orsa) e l'esclusiva, perché all'esterno conta di pochissimi tavolini che è difficilissimo accaparrarsi, Bottiglieria Da Gigi: chi ha la fortuna di accomodarsi in uno di questi "wine bar", come si dice oggi, troverà sicuramente soddisfazione.
Chi abita in Città Murata, a giudicare dalle esagerate proteste per il rumore, pare proprio non essersene accorto mentre chi viene da fuori deve sapere che piazza Mazzini, oggi, è uno dei punti più belli di Como. Vi si arriva da via Olginati, già pittoresca di per sé, dove è obbligatoria una tappa al Colonial Cafè: Anna Ricciardi è una sommelier esperta in champagne capace di creare abbinamenti squisiti per degustazioni indimenticabili. Nella piazza, per gli appassionati, c'è un vero e proprio "triangolo della birra artigianale" con il Caffè & Caffè che propone le ormai mitizzate Baladin, il Mazzini quelle ottime e nostrane del Birrificio Italiano di Lurago mentre la new entry 700 Plaza ha una bella selezione di bottiglie d'importazione. Non si tratta, naturalmente, delle uniche attrattive di questi locali attigui ma complementari, dove è possibile anche attingere a un ricco buffet: anche la scelta di questo allestimento ormai irrinunciabile per chi punta sull'aperitivo condiziona le scelte dei clienti. Un appuntamento importante, tanto che se n'è accorto anche il comune che promuove gli "Aperitivour", nel salotto di piazza Cavour, e patrocina la rassegna "Di.Re.
Band in volo" all'Hangar dell'Aero Club, contornata da un affollatissimo aperitivo, entrambi ogni giovedì sera in occasione di "ShopinComo". Una grandeur, questa, che si scontra con la tranquillità dei bar più tipici, forse anche quelli preferiti da chi ama bere di quello buono, fare due chiacchiere con gli amici e gli altri avventori: sono quei piccoli ma nobilissimi esercizi fuori dal giro degli aperitivi della massa ma molto apprezzati da una clientela fissa che non se ne staccherebbe mai. Qui la mappa non serve: ce n'è uno, e anche di più, praticamente in ogni via. Vecchio stile, magari non proprio modernissimi, oppure appena rimodernati ma non ancora scoperti, per non parlare dei piccoli chioschi che caratterizzano la via del mercato. Anzi: anche chi pensa di conoscere Como in ogni palmo dovrebbe provare a scovare un nuovo bar (che, magari, c'è sempre stato) per godersi un po' di relax restandosene ben lontano dall'affollamento che caratterizza il centro, soprattutto nei week-end.
Alessio Brunialti
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L'aperitivo in città